Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:28 min.
Etichetta:Time to Kill Records

Tracklist

  1. PRELUDE TO FAILURE
  2. MAN IS OVERRATED
  3. HEAVY BURDEN
  4. THE GREAT DECAY
  5. ENDLESS NIGHTMARE
  6. SCORN
  7. A NEW FAMINE
  8. PRICE TO PAY
  9. NOWHERE TO HIDE
  10. ABUSED BY LIFE
  11. DISGUISE
  12. TOTAL INDIFFERENCE
  13. THE LAST ERA
  14. BLACK LUNGS

Line up

  • Alessandro: Vocals
  • Claudio: Guitar; Back Vocals
  • Marino: Bass
  • Carlo: Drums; Samples

Voto medio utenti

La pandemia, ovvero una disgrazia che portò pesanti danni che si protraggono ancora oggi a livello sociale.
Uno scenario così tetro e desolante paradossalmente è stato lo sprone per molte realtà artistiche, tra cui gli Horrid Human Condition (H.H.C. per gli amici) che vennero fondati in quell’arco temporale e lasciatemi dire che intraprendere un percorso del genere nel mezzogiorno italiano, con tutte le deficienze infrastrutturali e culturali che ha, beh è un atto quasi eroico.
Dicevamo, fondati poco dopo la pandemia, gli Horrid Human Condition sono abbastanza profetici sull’attuale era della storia umana e questo dà la scusa per accendere quel fuoco che poi divampa nelle quattordici canzoni che troveremo nel debutto “Perpetual Imbalance”.

I ventotto minuti di musica qui contenuti odorano di concerti in posti occupati impensabili e lontani dai riflettori, di orari delle esibizioni live improponibili, di sangue e sudore sputato davanti a poche persone ma realmente interessanti... in poche parole, questa scaletta odora di underground duro e puro.
C’è tanta disillusione in queste canzoni, c’è un’aurea non esattamente positiva che rende il Crust Punk degli H.H.C. ammantato di grigio.

Poi il modo come il genere viene affrontato dal gruppo è abbastanza classico e più tendente alla quota Punk che non Metal, ma è anche vero che il germe Grind qua e là e presente con i suoi brucianti blast beat per dare un’ulteriore estremizzazione al tutto, come è anche vero che certi episodi più lenti (e che potrebbero ricordare certi Celtic Frost ai più attempati) ci sono e il tutto dà quel tanto che basta alla varietà, senza perdere un grammo di credibilità.
Parliamo quindi di un esordio positivo da parte di una band che se saprà sprigionare in sede live la potenza e l’energia di queste composizioni, beh, potrebbe davvero ritagliarsi uno spazio meritato in questo sempre più sovraffollato scenario musicale.
Mi auguro con tutto il cuore che ciò avvenga, così che la band possa sempre migliorarsi.

https://www.youtube.com/watch?v=c0AVKjXwi08

https://www.youtube.com/watch?v=EXvIpcpvtek
Recensione a cura di Seba Dall

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