Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:48 min.
Etichetta:Signal Rex

Tracklist

  1. 43°23'51.0"N 40°21'35.3"E
  2. 44°13'15.2"N 3°21'25.4"E
  3. 37°11'18.4"N 86°06'10.3"W
  4. 17°08'51.0"N 88°48'45.0"W
  5. 17°07'42.1"N 88°51'02.5"W
  6. 27°51'03.6"N 105°29'45.7"W

Line up

  • Enno P.: drums
  • Onbra O.: guitar
  • Sébastien B.: guitar, vocals
  • Sylvain C.: bass
  • Moïse M.: samples

Voto medio utenti

Il debut album dei transalpini Abyssal Vacuum, che esce dopo 4 EP pubblicati dal 2017 in poi, è il "classico" album estremo della Signal Rex.
La predilezione dell'etichetta portoghese per le atmosfere sulfuree e catacombali, infatti, si evidenzia con tutta la sua forza oscura tra le note di "Abyssal Vacuum", un lavoro caratterizzato da una atmosfera nera come la pece, suoni lancinanti ed una generale sensazione di ritualismo che permea, come un mantello, ogni passaggio strumentale.
Il gruppo francese compone brani "cavernosi", se mi concedete il termine, secondo una logica di mescolanza tra black e death metal, uno strato sul quale si ergono, mefitiche, chitarre dal suono cristallino e fortemente malato, vocalizzi gutturali, disturbi Ambient che definiscono lo scenario abissale dell'album, il tutto all'insegna di una sorta di forza oscura che il gruppo omaggia con la sua musica e la sua forte personalità.
Non è un caso, infatti, che i titoli dei brani siano le coordinate geografiche di punti della Terra in cui tali forze sono locate, a voler testimoniare che gli Abyssal Vacuum sono immersi nella loro arte e non solo dal punto di vista squisitamente musicale con la, logica, conseguenza che questo debut risulti un album estremo, disturbante, marcio, che sarà pane per i denti di chi si nutre di vera oscurità e non di falsi proclami come tanti falsi estremisti che popolano la scena.
Certo, non siamo al cospetto di un ascolto facile, e neanche di un lavoro in linea con gli standard del black metal (e nemmeno del death), tuttavia, sono lavori come questi, personali e spontanei, che concorrono a tenere viva la fiamma nera, e sono queste strutture sonore, dall'aspetto labirintico dove le pareti riverberano di note e visioni inquietanti, che danno una definizione spaventosa, frutto di una congrega allucinata di musicisti, dell'estremo, di qualità, in musica.

Un viaggio sotterraneo alla ricerca del male.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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