La storia dei
Benthos inizia nel 2019 quando, dopo aver aperto a un concerto in patria dei Contortionist, si è cominciato a parlare sempre più spesso di loro. Il debutto
“II” risale al 2021 e da allora sono seguiti tour al fianco di giganti del calibro di
Meshuggah,
Soen, e
Destrage tra gli altri.
Il contrastante progressive metal dei milanesi coniuga le timbriche ibride e sintetiche del cinema contemporaneo (
“It Starts”, “Recompose”, “It Ends”) con le sonorità cervellotiche e nervose di alcuni dei pesi massimi del genere degli ultimi vent’anni, dai
Native Construct (
“From Nothing”, “To Everything”) ai
Periphery (
“Let Me Plunge”), dai
Cold Night For Alligators (
“As A Cordyceps”, “Fossil”) ai
Tesseract (
“The Giant Child”, “Pure”), con picchi di “follia” che si concretizzano nelle sfidanti
“Athletic Worms” e
“Perpetual Drone Monkeys”.
Le doti strumentali del combo sono impressionanti, ma il risultato finale è tutt’altro che accessibile, soprattutto per chi è abituato a soluzioni più orecchiabili.
Bravi, ma parecchio ostici.
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