I finlandesi
Deathgoat, dopo un esordio realmente valido come fu
"Regurgitated into Existence" (2021), ritornano in questo giugno 2025 con un secondo full-length di old school Death metal scandinavo:
"Dragged into Realms Below", rilasciato sotto l'egida della
Xtreem Music.
Con
"Dragged into Realms Below" ci viene proposto un Death metal dal sound piuttosto corposo e con una discreta attenzione al groove, il quale si muove su un principio di alternanza piuttosto bilanciata tra up-tempos furiosi e mid- tempos massicci, costruiti su riffs portanti in classico stile '90's sulla scia di
Entombed e
Bolt Thrower. È ben presente anche una discreta vena Brutal, sia per le linee vocali estremamente ribassate e gutturali che proprio per alcune soluzioni stilistiche. A tal proposito mi sono più volte tornati a mente
Vomitory e
Bloodbath. Nei riguardi dell'ultimo nome appena menzionato, al di là del taglio del guitarwork nelle parti veloci, provate ad ascoltare anche taluni mid tempos dove il groove macina realmente duro, come, per esempio, in dei passaggi di
"Dying to Be Dead" o in
"Monoxcide" che, inoltre, mi hanno richiamato a brani come
"Eaten" (contenuta in
"Nightmares Made Flesh" del 2004), e un po' a qualcosa dei
Cannibal Corpse degli anni 2000.
Come ampiamente risaputo, la scuola finlandese, pur facendo le dovute eccezioni, tende a essere la più selvaggia e primordiale, e ad avere al suo interno la caratteristica dicotomia brutalità-melodia, e anche i
Deathgoat presentano tale attitudine, affine per esempio – perfino per via del suono corposo e con il basso in evidenza – a realtà come
Purtenance e
Convulse, con il dinamismo e la raffinatezza – oltreché delle formazioni in parte già da noi citate a inizio articolo – degli
Adramelech, a cui si somma lo spettro dei
Demigod in alcuni splendidi soli (che, seppur non in grande quantità, quelli presenti risultano di livello realmente elevato).
"Dragged into Realms Below" è un LP che si ascolta davvero con grande piacere, adatto soprattutto agli amanti della vecchia guardia ma, a mio avviso, anche per le nuove leve, purché abbiano un po' di dimestichezza con il genere, in quanto il suono è oculatamente rielaborato – pur se in chiave vintage – sui parametri dei tempi ultimi.
Ciò che stringiamo tra le mani è realmente un macigno oscuro, dall'andamento mastodontico benché sferzante al punto giusto, così da non tediare facendo distendere il filo del pathos...
A mio avviso un leggero passo avanti rispetto all'esordio.
Forse, al giorno d'oggi, ci si dovrebbe aspettare di più da un disco Death metal?
Non saprei... Ma sicuramente
"Dragged into Realms Below", allo stato attuale, è quanto di meglio sia possibile reperire.
Recensione a cura di
DiX88
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