Più epici che mai, tornano a dare traccia della loro presenza terrena i tedeschi
Sumerian Tombs i quali, con il secondo album
"Age Of Eternal Night", continuano, a livello di concept unico con l'esordio, il loro percorso artistico nella mitologia mesopotamica narrandoci, questa volta, la storia di Edimmu ed Ekimmu, gli spiriti vampirici del vento, in una modalità tenebrosa, ben lontana dall'immagine romantica del succhiatore di sangue che, invece, possiamo trovare in altre proposte metal estreme.
Il suono del gruppo, infatti, è molto violento e possente, spesso con derive di scuola Death Metal, intriso di suggestioni arcane che ben delineano l'atmosfera misteriosa legata al concept, suggestioni che sono amalgamate molto bene nel tessuto Black dell'album e non relegate a meri orpelli dello stesso, tanto che, le parti strumentali, sia quando sottolineano l'epicità della musica, sia quando assumono risvolti "folk", non danno mai l'impressione di essere slegate tra loro, ma di concorrere, sempre, verso un comune obiettivo finale.
Aiutati, poi, da un registrazione impeccabile, e da una ispirazione notevole in fase di riffing, i
Sumerian Tomb riescono a scrivere davvero un grande album che, con facilità, vi farà vivere gli antichi miti narrati dei brani, il tutto senza essere mai pacchiano ma, anzi, risultando ricco di eleganza e brutalità, tanto che, spesso, ho pensato che se i Nile avessero suonato Black Metal, probabilmente avrebbero composto un lavoro come
"Age Of Eternal Night", ed avrebbero, in ogni caso, ottenuto il riconoscimento, meritato, di cui si fregiano oggi... e scusatemi se tutto ciò è poco!
Insomma, i
Sumerian Tombs fanno un centro
pieno e tra magniloquenti melodie, ritmi indiavolati, mid tempos imperiosi, furiosa carica oscura, misterioso fascino antico, deliziose divagazioni di matrice darkwave (mi riferisco alle splendide bonus track che arricchiscono l'album), ci regalano una perla che illumina di nero l'underground Black Metal alimentando quella fiamma che, mai e poi mai, qualcuno riuscirà mai a spegnere.
Mentre le porte di Ganzir si aprono, le campane a morto di Cuutha risuonano sulle sabbie macchiate di sangue, inaugurando una nuova era di spargimento di sangue e terrore: un'era di dominio vampirico, un'Era di Notte Eterna!
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