Gli
Zmarłym sono una Black metal band polacca nata a Końskie nel 2020. Il gruppo è composto da
Andrew (voce e chitarra),
Marcin (basso),
Młody (batteria) e
Kacper Biedrzycki (chitarra).
Il loro EP di debutto,
"Ziemie Jałowe", è stato pubblicato il 4 settembre 2020 in formato digitale. Successivamente, il 24 novembre 2023, è stata rilasciata una versione su CD con due tracce aggiuntive, sotto l'etichetta
Godz Ov War Productions.
Il primo album completo,
"Druga Fala", è uscito nel 2021, mentre nell'aprile 2025 rilasciano il secondo:
"Wielkie zanikanie" (
Godz ov War Productions).
"Wielkie zanikanie" è un'opera realmente particolare e forse un po' spiazzante per gli amanti del Black più ortodosso come me, e non a caso, a primo impatto non mi convinceva molto, mentre invece, in seguito ad ascolti ripetuti, ha saputo conquistarmi. Soprattutto quando ho iniziato a comprendere le intenzioni e l'ampio background musicale del gruppo (o quantomeno quella che ne è la mia interpretazione).
I polacchi ci deliziano con poco più di 45 minuti di Black metal a tratti furioso e intransigente, mentre in altri angosciante e depressivo – riflettendo il carattere dei testi rivolti alle disgrazie e le storture del periodo pandemico – amalgamato con textures elettroniche ed industriali dalle sfumature Avantgarde, su cui si inseriscono linee vocali pulite, talvolta epiche e sperimentali ricordando i
Nagelfar, tal altra in bilico tra Punk e Post-punk che profilano sia situazioni easy listening, che ipnotiche e alienanti — quest'ultime favorite, inoltre, da frangenti contraddistinti da moti cadenzati ad andamento circolare, ricamati perlopiù da specifici riffs e patterns di batteria.
Un album realmente in grado di stupire per talento compositivo, forza espressiva e per l'estrema abilità con cui gli
Zmarłym riescono a coniugare tutte queste innervazioni del loro sound – abilità l'ultima menzionata che forse necessita ancora di essere perfezionata, così da rendere sia la tracklist, che le singole tracce – orientate su strutture Progressive – più organiche e convincenti.
Personalmente, ho trovato
"Wielkie zanikanie" migliore, e più in linea con la fiamma nera, rispetto all'esordio sulla lunga distanza
"Druga fala" (2021).
Concepisco questo secondo LP dei polacchi come una sorta di ibridazione tra
Mgła – soprattutto per un certo utilizzo sinuoso e a volte atmosferico delle dissonanze, oltreché per il pathos Depressive –
Godkiller,
Nachtmystium (era
"Addicts: Black Meddle Pt. II" – 2010) e i già citati
Nagelfar, a cui vi è da sommare una lieve cromatura Death metal nella velocità e robustezza di alcune sferzate violente.
Consigliatissimo a tutti coloro che vogliono andare al di là dei classici cliché della fiamma nera, pur senza perderne l'attitudine.
Recensione a cura di
DiX88
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