Hellfox - The Spectrum Of Human Gravity

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:36 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. NAUTILUS + SEAWEED BRAIDS
  2. EMPTY
  3. WATER ON THE CEILING
  4. PAREIDOLIA
  5. ATLAS
  6. SIX TIMES LIGHTER
  7. THE CENTIPEDE
  8. THE WARRIOR, THE CHILD, THE HEALER
  9. VOICES

Line up

  • Priscilla Poe: bass, vocals
  • Fedy Piscopo: drums
  • Gloria Kaps: guitars
  • Greta Antico: vocals

Voto medio utenti

Le ho scoperte, per puro caso, lo scorso settembre, in apertura ai Labÿrinth, nella loro data al Druso di Ranica (BG), di cui ho curato anche il report e, devo ammetterlo, in quella circostanza, mi avevano sorpreso positivamente!
Le bergamasche Hellfox realizzano ora, per Rockshots Records, il loro secondo capitolo discografico, intitolato The Spectrum Of Human Gravity e lo fanno, con la stessa consueta line-up che ha, fin qui, contraddistinto il loro cammino, ovvero Priscilla Poe (basso e growl), Gloria Kaps (chitarra), Fedy Piscopo (batteria) e Greta Antico (clean vocals).
Coadiuvate, in fase di produzione e mixing, da delle vere e proprie eccellenze di casa nostra, come Simone Mularoni e Alessio Lucatti, le quattro musiciste si rendono protagoniste di un lavoro che, rispetto all’esordio, sembra incidere maggiormente, in virtù di un sound più efficace e maturo, perennemente oscillante tra atmosfere tipicamente gotiche e una dimensione orrorifica.
Stilisticamente parlando infatti, The Spectrum Of Human Gravity sembra raccogliere l’eredità di bands connazionali che, in un passato più o meno recente, hanno lasciato il segno, quali Lacuna Coil da una parte e, dall’altra, al tempo stesso, Deathless Legacy (toh...spunta, una volta ancora, il nome di Alessio Lucatti...quando si dice il caso! Ultimamente si é parlato un pò troppo di lui, specie sulle nostre pagine!).
Naturalmente, all'interno di questo lavoro, vi sono delle composizioni che, a livello qualitativo, spiccano sulle altre (è il caso dell’inquietante opener Nautilus-Seaweed Birds, dell’articolata Water On The Ceiling, o ancora, della caleidoscopica Pareidolia) e, come è giusto che sia, talvolta le Hellfox pagano lo scotto dell’inesperienza che si manifesta, in qualche frangente, specialmente nella seconda parte, quando l’album sembra perdere leggermente d’intensità; tuttavia, nel complesso, il disco funziona, per merito di scelte stilistiche mirate e mai eccessive.
Quindi, per adesso, va bene cosi carissime Hellfox e, come diciamo dalle nostre parti....ADOSS!!!

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Recensione a cura di Ettore Familiari

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