I
Whiskey Ritual sono una band che per il sottoscritto rappresentano una sicurezza nel panorama estremo nazionale. Scoperti per puro caso anni addietro su YouTube grazie al tributo a GG Allin realizzato insieme ai Forgotten Tomb, me ne innamorai subito. Primo perché adoro GG Allin, secondo perché ho sempre apprezzato i gruppi black che coverizzano pezzi punk (e qui si potrebbe iniziare un infinito discorso di quanto il punk sia legato con un certo tipo di black metal [chi ha detto Carpathian Forest ed Impaled Nazarene????] ma lasciamo perdere :D). Visti poi un paio di volte dal vivo (una delle quali proprio coi sopracitati Impaled Nazarene in quel di Torino nel 2023) ho potuto apprezzare il loro modo grezzo e genuino di suonare live, senza tanti fronzoli o cazzate, ma dritti al punto, con un sound sporco e attitudine a mille. Attitudine e grezzura che continuano il proprio corso in questo nuovo
“Still Scum” che già dal titolo mette in chiaro i proprio intenti, andando a richiamare anche nel nome il Maestro GG Allin di cui sopra. 6 pezzi, per l’esattezza 6 cover, che vanno a scomodare 6 icone del punk come The Casualties, Devo, Iggy Pop, The Dictators, Cham69 e Cock Sparrer, per un totale di circa 18 minuti e 50 secondi di quel fottuto black’n’roll di cui il sottoscritto ha sempre bisogno. I pezzi originali sono tutti dei gran pezzi e le versioni riproposte dai nostri blackster non sfigurano affatto, anzi. Cosa non sempre banale, i Whiskey Ritual sono riusciti a dare a tutte e 6 le cover proposte il taglio tipico del proprio sound, dimostrando un’ottima capacità di interpretazione ed arrangiamento. Il difetto più grande di questo EP sta nel fatto di essere composto da solo 6 pezzi: ne avrei voluti almeno altri 6, magari andando a ripescare qualche chicca di band come The Exploited o The Misfits “prima era”, magari sarà per un’altra volta!
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