Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:47 min.
Etichetta:Peterified Music

Tracklist

  1. THE CALM BEFORE THE STORM (PRAEFATIO)
  2. DANGEROUS CURVES
  3. STOLE MY HEART AWAY
  4. NEVER MIND
  5. WEEKEND LOVER
  6. IN GOD WE TRUST
  7. CAPITAL CITY GIRL
  8. HELPLESS
  9. ON MY OWN
  10. TOGETHER TOMORROW
  11. POINT OF NO RETURN
  12. COMING HOME (MILL VALLEY)

Line up

  • Peter Johansson: vocals
  • Mikael Johansson: guitar
  • Mattias Ingvarson: keyboards
  • Johan Wallerstedt: bass
  • Anton Roos: drums

Voto medio utenti

Un nuovo gruppo svedese di rock melodico?
Ebbene sì, e benché la notizia non sia per nulla “sbalorditiva”, non posso che accogliere con una certa curiosità i Peterified, la creatura artistica del songwriter e vocalist Peter Johansson (ex Magasin 99 e Amber Lynxx).
Affiancato da Mikael Johansson (ex Magasin 99, Free Alloy) e Mattias Ingvarson (ex Poker), nonché supportato da Johan Wallerstedt e Anton Roos (ex Seventh Crystal e Saffire), il nostro sforna questo debutto forte di una “regia” sonora di prim’ordine (l’album è prodotto e mixato da Victor Olsson e masterizzato da Thomas “Plec” Johansson, già impegnati con Nestor, Saffire, The Night Flight Orchestra, Gathering Of Kings, ecc.) e lo destina a tutti i seguaci della versione più “teatrale” e felpata del genere, mescolando Meat Loaf, Elton John, Bon Jovi e Pride of Lions, aggiungendo poi all’impasto musicale barlumi dell’epos di Bruce Springsteen.
Trial by fire” si rivela, così, un disco che punta essenzialmente sulla passionalità e sull’enfasi melodrammatica, e che si concede abbastanza di rado a “scosse” di elettricità armonica, il tutto polarizzato sulla voce di Johansson, piena e istrionica, sebbene non sempre assolutamente impeccabile sotto il profilo dell’intonazione.
Il misurato contagio anthemico e corale di “Dangerous curves” predispone favorevolmente all’ascolto dell’opera e anche la successiva “Stole my heart away”, pulsante e magniloquente, alimenta un interesse che nella disinvolta “Never mind” si riduce fatalmente a causa di una rivedibile prestazione vocale.
La ballata “Weekend lover” inaugura la sezione esplicitamente sentimentale e struggente della raccolta, ma nello stesso ambito in “Trial by fire” si può trovare di meglio, espresso nella purezza pianistica di “In God we trust” o ancora nella vena malinconica di "On my own” e “Together tomorrow”.
In mezzo a tanta inquietudine non dispiacciono la spigliatezza incalzante di “Helpless” e le affabili e solenni vibrazioni soniche di “Point of no return”, lasciando, infine, al clima trionfale ed eroico di “Coming home (Mill Valley)” il compito di sigillare un allestimento discografico che cerca, in qualche modo, di far convivere (in salsa nordica) gli insegnamenti di Jim Peterik e Jim Steinman, due Maestri che per essere omaggiati in maniera veramente produttiva esigono un ulteriore sforzo soprattutto dal punto di vista della vitalità compositiva.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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