"Heavy Trip": ridere a ritmo di headbanging

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Pubblicato il:11/12/2018
Benché ondivaghi, i rapporti tra cinema e metal non mancano di certo: basti pensare, tra le tante, a pellicole come "This is Spinal Tap", “Tenacious D e il destino del rock", “Morte a 33 Giri”, “Fusi di Testa”, senza dimenticare il film d’animazione “Heavy Metal”.
Decisamente più sparuti, invece, i rapporti tra cinema e metal estremo nord-europeo: così, su due piedi, mi sovviene il controverso “Lords of Chaos” di Jonas Åkerlund (oggi regista, ieri batterista dei Bathory) e poco altro.
Quest’oggi ci soffermiamo proprio su una succulenta porzione di quel “poco altro”, ossia “Heavy Trip”, opera prima dei finlandesi Jukka Vidgren e Juuso Laatio.

Le premesse da cui si dipana la trama sono presto dette: una band di amici che, dopo 12 anni di sala prove in un minuscolo paesino finlandese, non ha ancora un nome, né ha mai suonato di fronte ad un pubblico o composto una canzone, decide di dare una sterzata alla propria esistenza.
Così si sceglie un monicker d'impatto (Impaled Rektum), si identifica lo stile musicale (symphonic postapocalyptic reindeer-grinding Christ-abusing extreme war pagan fennoscandian metal), si incide un demo e si acquista uno sgangherato van per partire alla volta di Capo Nord, in Norvegia, dove di lì a poco si svolgerà un prestigioso festival estremo.
Tutto molto bello, non fosse per una partecipazione a detto festival non così certa come appare e per il carattere oltremodo introverso del singer Turo

L’ironia permea l’opera sin dal suo concepimento: l’intento dei registi, infatti, era quello di utilizzare un immaginario sulla carta lugubre come quello del black / death metal per realizzare una pellicola lieve e scanzonata, facendo così da contraltare alla stragrande maggioranza delle produzioni cinematografiche finlandesi che, al contrario, risulta spesso pervasa da un substrato di oscura cupezza.
L’obiettivo può dirsi senza dubbio raggiunto: le (dis)avventure del gruppo -fra cui possiamo citare ex multis profanazioni di tombe, vomitate sul palco, lotte con furetti imbestialiti, incidenti stradali e diplomatici con la confinante Norvegia- si susseguono coi ritmi tipici della commedia leggera, che peraltro non disdegna sporadiche incursioni nello slapstick e nella pura demenzialità.

Pressoché ogni aspetto di “Heavy Trip” riesce a convincere: dalla sceneggiatura –che corre in larga parte su binari già noti, ma non per questo appare priva di spunti originali e colpi di scena-, alla fotografia –chiarissima, quasi sovraesposta, ma in ultima analisi azzeccata per il tono del film e per far risaltare i paesaggi nordici che ritrae-, senza dimenticare una colonna sonora saggia, che non incastra a forza grandi classici del metal in scene che non lo richiedono, ma che invece cuce piccole sezioni musicali nei momenti e coi tempi giusti.
Davvero ottimo, infine, l’inedito confezionato per gli Impaled Rektum: un gran pezzo death dal taglio moderno, in grado di abbinare ritmiche brutal ad evocativi sprazzi di black melodico.

Nemmeno il giovane cast delude le aspettative: alcuni attori recitano meglio di altri (d’altra parte, ciò accade anche in produzioni hollywoodiane con ben altri budget), ma in generale assistiamo a performance godibili. I personaggi che popolano il paese risultano ben assortiti e tratteggiati, così come i quattro componenti del gruppo protagonista.
Qualche concessione agli stereotipi sui metallari è inevitabile (il capellone grande, grosso e timidissimo, il perfezionista privo di senso dell’umorismo che ricorda ogni singolo brano mai ascoltato…), ma si evita di scivolare nei più beceri clichées e nei più triti luoghi comuni.

Da non sottovalutare, inoltre, il fattore credibilità, troppo spesso tallone d’Achille (o da killer, “Mai Dire Grande Fratello” cit.) di simili produzioni.
Diciamoci la verità: noi metallari, quando si parla di gruppi, album e date, siamo degli irriducibili rompiballe puntigliosi, sempre pronti, a fronte di qualsivoglia forzatura filologica od incongruenza storica, ad indignarci con sacro fervore e massimo sdegno intellettuale.
Heavy Trip”, invece, fa le cose per bene, ed evita inciampi clamorosi o sviste tali da compromettere l’immersione nell’esperienza filmica. Certo: la versione della canzone suonata in sala prove e quella proposta successivamente dal vivo sembrano sinistramente identiche, ma non mi sembra il caso di formalizzarsi troppo…

Al di là dei profili più squisitamente comici (i quali, al netto di qualche passaggio a vuoto, funzionano più che egregiamente, tanto da avermi strappato addirittura 3-4 risate, e vi posso assicurare che non è cosa da poco), la pellicola offre anche spunti di riflessione.
La storia narrata, pur rifuggendo –per fortuna- intenti smaccatamente moralistici, riesce comunque ad esaltare il potere dell’amicizia e l’importanza di non arrendersi di fronte alle avversità. Ma soprattutto, ha il pregio di ricordarci un insegnamento tanto abusato quanto di ardua attuazione in questo infame periodo storico, dominato dall’omologazione a mezzo social (che Satana li maledica): accettarsi per come si è ed avere il coraggio di esserlo sino in fondo, in barba all’altrui giudizio ed ai canoni comportamentali ed estetici imposti dalle mode imperanti.

Heavy Trip”, in definitiva, merita ampiamente novanta minuti del vostro tempo (se riuscirete a reperirlo, compito non semplicissimo). Fatevi conquistare anche voi dagli Impaled Rektum e dal loro symphonic postapocalyptic reindeer-grinding Christ-abusing extreme war pagan fennoscandian metal… ma non sbagliate a pronunciarlo, altrimenti il bassista ci rimane malissimo.
Attendiamo fiduciosi il sequel.

Heavy Trip
2018 ‧ Musica/Commedia ‧ 1h 32m
Prima data di uscita: 9 marzo 2018 (Finlandia)
Registi: Jukka Vidgren, Juuso Laatio
Musica composta da: Lauri Porra
Casa di produzione: Making Movies
Cast: Johannes Holopainen, Max Ovaska, Minka Kuustonen
Produttori: Kai Nordberg, Kaarle Aho
Articolo a cura di Marco Cafo Caforio

Ultimi commenti dei lettori

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Inserito il 20 gen 2019 alle 12:56

sembra simpatica come cosa, vedremo...

Inserito il 29 dic 2018 alle 20:47

Grazie per la segnalazione.... Non l'avrei mai beccato! Bellissimo mi è piaciuto molto e mi sono spaccato di risate.

Inserito il 13 dic 2018 alle 16:58

Grazie per la segnalazione, questo me l'ero perso :)