Calcio e musica sono due pratiche non poi così differenti fra loro: entrambe richiedono tecnica, abnegazione, sacrificio, fantasia e passione. Inoltre, i professionisti dei due settori esercitano un grande fascino sul pubblico: è risaputo come rockstar e calciatori siano tra le professioni più ambite, ma che solo le personalità influenti e con grande carisma riescono a svolgere ai massimi livelli. vediamo come questi due mondi si intrecciano.
La musica giusta per trovare la carica
Dai Napalm Death ai Pink Floyd, passando per Jovanotti, Baglioni e gli Oasis: c’è un po’ di tutto nei gusti dei calciatori, che spesso vediamo con enormi e stravaganti cuffie o con AirPods di ultimissima generazione, concentrati e intenti a fare il sopralluogo del terreno di gioco prima delle gare. Molti si saranno chiesti quale tipo di musica risuoni dagli auricolari dei calciatori: cosa avrà ascoltato J
avier Zanetti prima della finale di Champions League scendendo dal bus che lo portava al tunnel dello stadio Bernabeu di Madrid, oppure cosa avrà ascoltato
Francesco Totti prima della finale mondiale del 2006 contro la Francia di
Zidane, per rilassarsi in seguito alla notte insonne trascorsa con Gattuso a giocare a scopa. Fra gli allenatori dichiaratamente amanti della musica troviamo
Serse Cosmi, tornato ad allenare il Perugia, che predilige House raffinata dell’italiano Marco Carola e del DJ di caratura internazionale Sven Vath, mentre
Ivan Juric del Verona sembra essere il più rockettaro di tutti, non nascondendo la sua
forte passione per il death metal, in particolare per gruppi come Napalm Death e i Carcass: ora si capisce da dove prenda tutta la grinta che trasmette ai suoi calciatori.
Sempre più metal
Nel mondo del calcio Ivan Juric non è il solo ad ascoltare metal, tra protagonisti del presente e del passato, infatti, troviamo molti nomi illustri:
Torricelli e
Ventola, ad esempio, non hanno mai fatto segreto di ascoltare heavy metal prima di scendere in campo, ma anche il campione argentino
Caniggia, grande fan dei
Poison, dei quali riproponeva lo stile ribelle anche sul campo da gioco, indimenticabile il suo rifiuto di tagliarsi i capelli che gli costò l'allontanamento da parte dell'allenatore
Passarella in occasione dei Mondiali di Francia '98.
Guardando al presente, il capitano pluridecorato di Spagna e Real Madrid,
Sergio Ramos è un fan sfegatato dei
Guns N' Roses e degli
AC/DC, mentre
De Gea, portiere che difende la porta del Manchester United, ama caricare sé ed i compagni con la musica heavy di
Metallica e
Slipknot.
Oasis e Drake: i preferiti
Come dicevamo il legame fra calcio e musica è forte: a dimostrazione di ciò,
Leo Messi, il campionissimo del Barcellona, si è prodigato addirittura a fare da manager alla band che fa cover degli
Oasis, gruppo inglese del quale l’argentino è un fan sfegatato. Ironia della sorte, anche il suo acerrimo “nemico”
Cristiano Ronaldo ama ascoltare gli Oasis prima delle gare, in particolare “Roll with it”, brano del ‘95, con cui l’asso portoghese trova concentrazione e carica. In Champions League ogni minimo particolare è importante: lo sa bene CR7 che quest’anno ha deciso di condividere questa passione per la musica con tutto lo spogliatoio della Juventus, per caricare una squadra che
secondo le scommesse online di Betway al 10 gennaio, è tra le possibili sei vincitrici della massima competizione europea a quota 12. Altra conferma della stretta relazione fra calciatori e musica sono le esultanze “danzanti”:
Pogba, grande fan di quel Drake amatissimo anche da
Balotelli e
Lukaku, si esibisce in una danza tipica R’n’B, così come
Neymar Junior, la cui passione per il brano “
Ai se eu te pego” di Telò, lo ha portato a esultare imitando la danza del cantante suo connazionale.
Calciatori "rockettari" e musicisti
Non solo ammiratori e ascoltatori di musica, ma tanti sono anche i calciatori che suonano: come dimenticare, le prestazioni in veste di rockstar di
Pablo Osvaldo, ex centravanti della Roma e della nazionale italiana travolto da una passione per il rock’n’roll talmente forte che aveva lasciato il calcio giocato per inseguire il suo sogno con il gruppo Barrio Viejo nel 2016, per poi ricredersi dichiarando di
voler ritornare a calcare i campi di calcio come riportato sul sito di Eurosport. Ci sono altri calciatori “strumentisti”, ma che praticano per rilassarsi in famiglia e molto spesso sono autodidatti: il portiere della Juventus
Szczesny è un pianista provetto, che condivide la passione per lo stesso strumento con
Lapadula del Lecce, mentre
Castro del Cagliari e
Bernardeschi della Juventus sono due grandi appassionati di chitarra: l’esterno juventino predilige i brani di Bob Dylan; come dargli torto.
Più volte è stato ipotizzato come determinati generi musicali possano agevolare e addirittura migliorare le prestazioni fisiche, non soltanto individuali. A conferma di questa tesi, un recente studio dell'Università di Hannover condotto tramite vari esperimenti con supporto di allenatori di calcio professionistico, afferma che le prestazioni di squadra possano notevolmente migliorare se tutti i giocatori ascoltano la stessa musica, aumentando sincronizzazione, qualità nei passaggi e spirito di gruppo. In vista degli Europei di giugno, quale occasione migliore per mettere in pratica questa teoria: il CT della nazionale Mancini potrebbe dare un'ulteriore carica ai suoi ragazzi facendo loro ascoltare un po' di sano metal nello spogliatoio prima delle gare, è la scienza a dirlo!