Nanowar of Steel: da band metal a videogioco il passo è breve

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Pubblicato il:23/12/2022
Se amate la musica metal, dovreste senza ombra di dubbio conoscere i Nanowar of Steel. Si tratta di un gruppo musicale che sta avendo un grandissimo successo nel genere heavy metal/demenziale e che ora si sta cimentando in una nuova avventura.

Avete presente quanto sia cambiato il mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento? Un piccolo assaggio di come sono cambiati i tempi lo si può avere dal vero e proprio boom di giochi correlati e molto simili a quelli dei grandi Tripla AAA per PC e Console. Alcuni esempi sono Call of Duty, Il Signore degli Anelli oppure Halo. Tematiche e ambientazioni sono stati ripresi anche nei giochi mobile e Smartphone, oppure, in alcuni casi anche dalle nicchie come quello dei casino online. Insomma, il mondo dei videogiochi é in continua evoluzione affiancandosi a quello dello streaming.

Cosa potrebbe mai succedere se in questo universo sempre più all’avanguardia e tecnologico dei videogiochi ci fosse un videogame dedicato al metal? Anzi, in realtà proprio alla band romana dei Nanowar of Steel? Non stiamo farneticando, ma è quanto è successo nel corso delle ultime settimane, con il lancio di un nuovissimo videogame che mette la loro musica e i loro volti in primo piano.

Il videogame dei Nanowar of Steel


Il cantante del gruppo romano, Carlo Fiaschi, è anche un appassionato di videogiochi, e si è occupato in prima persona, come character designer e senior 2D artist, dello sviluppo del videogame. La descrizione che proprio Franchi ha fatto del videogioco, ovvero “un’idea malsana che è nata durante un’attività molto diffusa come bere delle birre in compagnia”, esprime perfettamente quanto questo progetto sia stato partorito decisamente in modo originale e inaspettato.

Il videogioco in questione è stato ribattezzato Nanowar of Steel The Revenge e parla delle avventure della band romana. Si tratta di un gruppo la cui nascita risale addirittura al 2003. Un’altra piccola curiosità: il nome di questa band heavy metal vuole essere una combinazione dei nomi di altre due band particolarmente note e di successo in questo ambito musicale, ovvero i Manowar e i Rhapsody of Fire.

Negli album dei Nanowar of Steel si possono ritrovare spesso e volentieri delle cover che rappresentano una vera e propria parodia di alcune tra le canzoni metal più belle e affermate di tutti i tempi. Il tratto stilistico gira inevitabilmente intorno al filone dell’irriverenza, ma è chiaro che si tratta di un progetto che segue sempre un filo logico ben preciso.

In cosa consiste il videogioco Nanowar of Steel The Revenge


Diamo uno sguardo ora un po’ più tecnico a questo videogame, che si caratterizza per avere uno stile tipicamente retrò. Detto questo, però, emerge in men che non si dica come rimanga permeato dalla tradizionale follia e demenzialità del gruppo in questione.

L’utente che vuole cimentarsi con questo prodotto verrà catapultato in un’ambientazione decisamente particolare. Si tratta del mondo dei Nanowar, in cui a dominare sono sentimenti come l’ironia, ovviamente la musica metal e delle canzoni parodie aumentate all’ennesima potenza. Insomma, il genere in cui si inserisce questo videogame è indubbiamente quello degli action platform, sullo stile sostanzialmente di Metroid o Castlevania.

Roberto di Leo e Carlo Fiaschi sono i due creatori del videogioco e si sono occupati di sviluppare sia le narrative che i dialoghi, oltre alla produzione. L’obiettivo di questo videogame è quello di provare a portare la loro musica metal in un altro ambito d’intrattenimento, grazie alla collaborazione con Wisdom Studio, che si è occupato di realizzare il videogame.

Come è arrivata l’idea di creare un videogame del genere? Tutto sarebbe nato in modo improvvisato, come i migliori progetti d’altro canto. Carlo Fiaschi e Roberto di Leo stavano lavorando allo sviluppo di vari concept grafici per la nuova serie a fumetti dei Nanowar e, in una chiacchierata con Wisdom Studio è emersa questa opportunità. Lavorando a un prodotto che fosse potenzialmente crossmediale.

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Articolo a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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