Scream For Me: Paul Stanley

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Pubblicato il:03/04/2023
Membro fondatore, chitarrista, lead vocalist e autore principale dei Kiss, Paul Stanley è un artista poliedrico. Apprezzato pittore, attore a Toronto ne " Il Fantasma dell'Opera", scrittore, ha superato la microtia, una grave deformazione congenita dell' orecchio che lo ha reso sordo per anni.

"Scream for me, scream for us, Paul!"

PAUL STANLEY (1978 Casablanca Records)

Uscito nel periodo più caldo del Bacio, quando cioè i 4 membri della band americana soffrivano di eccessi di Ego, il disco solista dello "Starchild" è quello che indubbiamente si avvicina di più al classico sound della band madre.
D'altronde da sempre Stanley ha rappresentato l'anima rock dei Kiss, colui che anche nei periodi di sfilacciamento quando Gene Simmons era con la testa altrove (cinema, produzione), ha tenuto unito le redini del gruppo ed il suo apporto in sede compositiva è sempre stato predominante.
Non per altro i maggiori successi della band americana portano la sua firma e in questo disco solista omonimo ciò che ci è sempre piaciuto dei Kiss è portato all'ennesima potenza con brani che coniugano alla perfezione sferzate metal, ritmiche rock, melodia e chorus da cantare. Le chitarre ( Bob Kulick diede una grossa mano in questo ) sono dominanti e ci accompagnano sia con arpeggi sognanti come nell'iniziale, bombastica "Tonite You Belong To Me" o nella stupenda "Take Me Away Together As One" con un crescendo entusiasmante.
Abbiamo i riff duri come in "Love In Chains" o "Move On"e quelli più rock'n'roll come in "Wouldn't You Like To Know Me" o "It's Allright" e ovviamente non mancano le ballad rappresentate da "Hold Me, Touch Me". Stranamente dei 4 dischi solisti dei Kiss, quello di Stanley fu solo terzo nelle vendite.




LIVE TO WIN (2006 Universal)

Con questo disco Paul Stanley dimostra di essere un vero musicista completo. Non che dopo 40 anni di onorata carriera dovesse dimostrare ancora qualcosa, tuttavia "Live To Win" è l'album definitivo, quello della maturità. In esso troviamo un lotto di canzoni praticamente perfette, un songwriting vario ed entusiasmante, grandi melodie, produzione impeccabile.
Dimenticatevi tuttavia il tipico Kiss-sound, qui le canzoni hanno un ampio respiro, sono complesse nella loro semplicità di fondo e dimostrano l'estrema duttilità del loro autore. Certamente lontano anni luce dal debut solista del 1978, lo Stanley del 2006 è un uomo più maturo, miglior cantante e con un background musicale infinitamente più vario e questa varietà la si vede in ogni traccia dell'album, dalla titletrack alla conclusiva "Where Angels Dare" è un susseguirsi di potenziali hits, tutte le canzoni si stampano nelle mente e non ne escono più. La capacità di Stanley è quella di rendere semplici anche le cose apparentemente difficili, infatti il disco è semplice ma efficace, con melodie orecchiabili e tanti chorus da cantare, tutto fila liscio ed invita a ripetuti ascolti. Tra pezzi più rock come "Bulletproof" o "It's Not Me" (forse il brano più Kiss di tutti ) e ballads mai sdolcinate "Everytime I See You Around", "Loving You Without You Now", il disco è un tripudio di bella musica per tutti i gusti.
Paul Stanley, con l'aiuto di Desmond Child, confeziona uno dei migliori lavori dell'anno.




PAUL STANLEY'S SOUL STATION: NOW AND THEN (2021 Universal Music Group)

Con questo disco Paul Stanley ha spiazzato tutti, addetti ai lavori e fans.
Ma a ben vedere e a leggere le dichiarazioni, il cantante dei Kiss ha sempre avuto una passione per il soul e per la scena
Philly Soul e la Motown e questo disco nient'altro è che un omaggio a questa realtà con una superband formata da quindici elementi. Paul ha fatto suoi i ricordi della New York che si cibava di radio negli anni sessanta, interpretando in quattordici brani nove cover e cinque brani nuovi da lui scritti. Sono omaggiati i Five Stairsteps di O-o-h Child (1970) , gli Spinners di Could It Be I'm Falling In Love (1972), i Four Tops di Baby I Need Your Loving (1964), i Miracles con The Tracks Of My Tears e Ooo Baby Baby (entrambe del 1965), i Temptations di Just My Imagination (Running Away With Me) datata 1971, l'immortale Al Green di Let's Stay Together (1972), gli Stylistics di You Are Everything pubblicata nel 1971 e per terminare i Delfonics di La-La – Means I Love You (1968 ), insomma un calderone di soul e rhythm&blues.
Peraltro Stanley padroneggia da par suo la materia, adattando la sua voce a queste ritmiche soffuse e dimostrandosi più adatto in queste vesti che negli ultimi live dei Kiss nei quali la voce arrancava un pò.
Certo per un die-hard fan del Bacio quale il sottoscritto, l'ascolto del disco è stato un esercizio di pazienza, ma è innegabile che il prodotto sia assolutamente valido e che farà la gioia degli estimatori del genere.
Articolo a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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