Scream For Me: Ace Frehley

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Pubblicato il:17/04/2023
Ace Frehley è sempre stato un po' in ombra nei Kiss ( al pari di Peter Criss ), surclassato dall’ingombrante presenza di Paul Stanley e Gene Simmons che coi loro ego smisurati spadroneggiavano alla grande.
Tuttavia le poche canzoni composte dallo Spaceman sono da sempre tra le migliori del Bacio, si pensi ad esempio al “Cold Gin”, “Shock Me”, “Hard Times” , “New York Groove” o anche “Two Sides Of The Coin” e “Talk To Me” dal vituperato album “Unmasked”.
Ma è col primo disco solista omonimo del 1978 ( uscito in contemporanea con gli altri 3 dei compagni di ventura ) che Ace mostra tutto il suo potenziale esplosivo, ed è un peccato constatare che un simile talento sia rimasto nell’ombra per tanti anni.
"Scream for me, scream for us, Ace!"

ACE FREHLEY (1978)
Rip It Out” apre alla grande col suo riff semplice ma di grande presa e col solo di chitarra immediatamente riconoscibile, “Speeding Back To My Baby “ è quel boogie rock che non ci si aspetta da Ace ma che coinvolge col suo chorus irresistibile, “Snow Blind “ e “Ozone” sono due lenti dall’andamento ipnotico, mentre “New York Groove” diventerà un classico della produzione solista di Ace spesso riproposto dal vivo anche con la band madre, “I’m In Need of Love” e “Wiped Out” sono altri tipici pezzi “stralunati” di Ace mentre ”Factured Mirror” sarà il primo di una serie di strumentali dallo stesso titolo ( con l’aggiunta di numeri romani progressivi ) che caratterizzeranno tutta la produzione solista del chitarrista.


FREHLEY 'S COMET (1987)
I Frehley's Comet sono stati il primo progetto solista di Ace dopo la fuoriuscita dai Kiss.
Sono durati quattro anni sino al 1988 a causa della scelta di Frehley di intraprendere la carriera solista e dare alla luce Trouble Walkin' nel 1989. Il debut omonimo contiene degli ottimi spunti partendo dall'anthemica "Rock Soldiers" passando dall'hit "In The Night" scritta da Russ Ballard.
"We Got Your Rock" è un altro pezzone da cantare live mentre "Calling To You" viaggia più su lidi AOR, chiude "Fractured Too " immancabile coda strumentale di ogni disco.
Alle vocals, oltre allo spaziale Ace, troviamo Tod Howarth che conferisce maggior timbrica posto che il buon Ace non è propriamente un cantante pur avendo interpretato sempre al meglio i suoi pezzi.


SECOND SIGHTING (1988)
Secondo ed ultimo lavoro della Cometa Frehley ( se escludiamo un live) che pur ripercorrendo le coordinate musicali del precedente album con un'alternanza fra pennate metal e più hard rock e non dimenticando l'impronta AOR (che nei Frehley 's Comet è più marcata rispetto alla successiva produzione solista di Ace) presenta delle novità e una maggior maturità.
"Insane" apre le danze col suo mid tempo potente e melodico dall' ottimo chorus, mentre le successive "Time Ain't Runnin Out" e "New Kind Of Lover" sono puro AOR che ricorda i Kiss periodo "Crazy Night", "Dancing With Danger" è un bel pezzo potente e quasi dance con le sue campionature ed i suoi effetti elettronici, "It's Over Now" è una power ballad splendidamente cantata da Howarth mentre torniamo in ambito AOR con la rocciosa "Fallen Angel".


TROUBLE WALKING ( 1989 )
Album duro per gli standard di Ace.
Heavy Metal e Hard Rock si coniugano perfettamente in canzoni quali l’esplosiva “Five Card Stud “ con grande lavoro chitarristico di fondo, o “Shot Full Of Rock” che apre in modo scoppiettante con un grande chorus. Anche nelle composizioni più easy come "Do Ya" o "Back To School", Ace riesce a colpire coi suoi riff sempre efficaci, senza contare la presenza di un hit assoluto (che comparirà anche sul disco "Hot In The Shade" dei Kiss cantato da Stanley autore egli stesso del brano ) quale "Hide Your Heart". Chiude lo strumentale "Fractured III" che continua la sua saga nelle uscite soliste di Ace.


ANOMALY (2009)
Dopo 20 anni da "Trouble Walking" ecco a sorpresa questo "Anomaly" che ci presenta un Ace in grande forma, duro e cazzuto come ai tempi dei Kiss. Composto in onore di Eric Carr e di Dimebag Darrell, il disco ci presenta un trittico iniziale di brani che colpisce come un pugno in faccia.
"Foxy And Free", "Outer Space" e "Pain In The Neck" hanno tutto ciò che un brano rock - metal deve avere, potenza, melodia e riff. Qui Ace da il meglio di sé, la sua chitarra brucia fra scale in crescendo, arpeggi e solos assassini. "Fox On The Run" è un rock n roll sbarazzino, ci sono due strumentali "Genghis Khan" e sopratutto l'ennesimo capitolo dei "vetri frantumati" qui intitolato "Fractured Quantum " forse l'episodio più suggestivo di tutti coi suoi arpeggi e i suoi intrecci chitarristici. Da segnalare la ballad con coro di voci bianche "Lower Than The Angels" nella quale Ace ripercorre la sua vita al limite e la ritrovata sobrietà.


SPACE INVADER (2014)
Fedele al suo personaggio ex Kiss, Ace torna con un disco il cui titolo è tutto un programma. Il brano omonimo è un buon pezzo hard rock con grande solo centrale, "Gimme A Feeling" è il primo singolo estratto ed è un rock n roll semplice ma efficace, così come il seguente " I Wanna Hold You".
Purtoppo però il prosieguo dell 'ascolto ci presenta alcuni brani poco lineari e un po' legnosi si pensi al minestrone strumentale di "Starship" anche se con "What Every Girl Want" ritroviamo l'Ace più sbarazzino e rock n roll che piace a noi.


ORIGINS VOL 1 (2016)
Nemmeno Ace è riuscito a sottrarsi alla "moda" degli album di covers ed ecco qui il primo di due raccolte. Al disco partecipano diversi ospiti, tra cui Slash, Lita Ford e Paul Stanley e il risultato finale è un lavoro di assoluto valore. "Bring It In Home" degli Zeppelin apre alla grande col suo andamento boogie-rock, cui segue la mitica "Cold Gin" - praticamente uguale all 'originale coi Kiss se escludiamo un lungo solo centrale, "Emerald" dei Thin Lizzy vede Slash come ospite.
"Fire and Water" dei Free vede tornare insieme su disco dopo tantissimi anni la coppia Stanley - Frehley ed è subito emozione anche perché ci sono "War Machine" altro pezzo dei Kiss di Simmons, e "Parasite" dello stesso Frehley.
Insomma dopo aver attinto a man basse dal repertorio Kiss, Ace pesca dalla Storia del Rock con pezzi degli Steppenwolf, Stones, Hendrix, Cream, il tutto arricchito dai suoi splendidi solos spesso diversi e più lunghi degli originali e dà un tocco più metal.


SPACEMAN (2018)
Un titolo più rappresentativo di così, Ace proprio non poteva non trovarlo anche se il brano d'apertura è moscio, non sembra neanche Ace.
Per fortuna i due pezzi seguenti fanno risalire le quotazioni del disco soprattutto "Rockin With The Boys" che sa di anni '80, ma anche "Bronx Boy" non è male col suo testo autobiografico e "Pursuit Of RnR" col suo chorus ad effetto. "Quantum Flux" continua la saga degli strumentali ma senza la magia dei precedenti.
Ace rimane un riff maker di primo piano anche se il disco mi pare meno lineare di alcuni suoi lavori precedenti.


ORIGINS VOL 2 (2020)
Ancora gli Zeppelin ad aprire un disco di cover con "Good Times, Bad Times", che cui seguono altri pezzi da '90 di gruppi già presenti sul Vol 1 quali Cream, Hendrix e Stones. D' altronde di carne al fuoco ce n'è talmente tanta che era impossibile non tirare fuori un bel disco.
Ed Ace ci è riuscito arricchendolo come suo solito con quel suo tocco particolare e coi suoi solos riconoscibilissimi. Versioni più dure per Deep Purple "Space Truckin" (anche se ovviamente le vocals di Gillan sono insuperabili) qui abbastanza stravolta, e per gli Stones con "Jumpin Jack Flash" cantata da Lita Ford, da segnalare la pesante ed oscura "She" dei Kiss con ospite Bruce Kulick. [/LEFT]

Articolo a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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