Gli
Agresiva di Madrid sono una vera, graditissima, sorpresa.
Attivi dal 2008, autori di altri due
full-length e di un
Ep, gli iberici dimostrano che si può suonare
thrash n’ speed senza scimmiottare i monumenti del genere, spesso, tra l’altro, ultimamente “costretti” ad autocitarsi senza la benché minima remora.
“
Decibel ritual” è un disco che probabilmente non cambierà le sorti della musica
rock e le sue imperscrutabili gerarchie, e tuttavia sorprende per magnetismo espressivo e freschezza, impregnato com’è di “forza bruta” mediata nella melodia, ostentando una grande meticolosità nel dosaggio dei “colpi”, ficcanti senza risultare mai il risultato di una rabbia cieca e sconclusionata.
Una lezione imparata verosimilmente da maestri quali (primi) Anthrax, Flotsam and Jetsam e Heathen e trasfigurata dalla cultura di una
band che non dimentica altresì i campioni della
NWOBHM (Judas Priest, ...) e del
power metal americano (Metal Church, ...).
I fraseggi compressi, gli assoli taglienti e le orge ritmiche finiscono così stemperati in un’immediatezza piuttosto spiccata, frutto della notevole competenza di musicisti tecnicamente preparati e dotati di buongusto e intelligenza.
In tale contesto il cantato cristallino di
Samuel San Josè rischia di diventare l’ago della bilancia nelle valutazioni degli appassionati … personalmente ritengo la sua timbrica vocale, pur priva di estensioni vertiginose, naturalmente comunicativa e capace di fornire la giusta energia catalizzatrice a composizioni davvero riuscite e coinvolgenti.
“
Run like the wind” mette subito in chiaro le intenzioni dei nostri … potente cavalcata ritmica,
riff serrati e ritornello a “presa rapida” la rendono l’efficace
opener (dopo l’
intro “
Warning”) di un programma che prosegue con analoga intensità nell’impatto istantaneo di “
Rodents in a wheel” e nelle cromature
hard n’ heavy di “
Heading for midnight”, un episodio di
epic-speed di notevole suggestione.
Le elaborazioni soniche della cangiante “
Cleansing / The aftermath” rievocano addirittura qualcosa degli Annihilator, “
Void” spara bordate di
thrash Anthrax-
iano (con un pizzico di Death Angel, pure ...) colpendo dritto nel segno, mentre “
Grateful” inocula nuovamente dosi significative di puro
HM nelle fibre del pezzo.
Si continua con la potente “
Under silver Selene” (gratificata da un tocco teutonico nei cori) e con l’avvincente e nervosa linea armonica di “
We stand” (ottima la prova strumentale del gruppo al gran completo), per poi porre fine alle ostilità attraverso i
break melodrammatici inseriti nella nerboruta “
The pantomime”, a ulteriore testimonianza di una padronanza della materia certamente non banale.
Gli
Agresiva hanno sfornato un album ben sopra la media, sufficientemente articolato e molto incisivo … complimenti sinceri alla
Minotauro Records per averli scovati in una scena, quella spagnola, piuttosto ricca di talento e non sempre adeguatamente valorizzata.
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