Ed eccolo il tanto atteso cofanetto dei Motorhead, commemorativo dei 40 anni dall’uscita dei due super classici
“Overkill” e “
Bomber” per l’occasione ri-masterizzati a puntino.
Sono deluxe edition in un boxset da collezione, entrambe disponibili nei formati 2CD e 3LP, le due ristampe contengono i dischi originali, brani estratti dai tour del 1979, interviste e foto esclusive.
Tutte queste uscite sono state create con la completa collaborazione e inclusione di dichiarazioni autentiche di Ian ‘Lemmy’ Kilmister, ‘Fast’ Eddie Clarke e Phil ‘Philthy Animal’ Taylor.
Da segnalare tra le chicche:
* il tourbook di Bomber
* gli spartiti di Overkill
* un set di spille del 1979
* packaging a forma di giacca in stile biker
Iniziamo subito col dire che la grandezza e la forza di questi brani rimane immutata anche dopo così tanti anni - e così tanti ascolti -, per me è stato un po’ come fosse la prima volta e le emozioni le stesse.
Inutile girarci intorno, i primi tre dischi ( includendo ovviamente anche “
Ace Of Spades” ) sono assolutamente imprescindibili per ogni rocker che si rispetti, non importa se ascolti Thrash, Classic Metal, Punk o Hard Rock, la musica del combo inglese è il primo, vero esempio di “crossover” fra diversi generi, i Motorhead sono stati il collante fra diversi stili, sono stati i precursori del Thrash e dello Speed Metal e del modo di intendere un certo suono di batteria ( la doppiacassa di “Overkill” ha fatto scuola in questo senso ).
Tornando al cofanetto “
1979”, abbiamo la classica album track list più una lunga serie di registrazioni live di concerti di quell’anno e se una cosa è certa è che sovra-incisioni o trucchetti vari non ce ne sono stati, si senta il suono grezzo (ma pulito e potente grazie alla ri-masterizzazione ) di “
Overkill”, ”
Stay Clean” o di altri pezzi, coi riverberi, i fischi delle chitarre, il mixaggio non perfettamente bilanciato col basso di Lemmy in netta evidenza in alcuni brani ad esempio.
D’altronde perfettini non lo sono mai stati, la prerogativa della loro musica era il muro di suono, il basso feroce e roboante, il ringhio di Lemmy al microfono, la velocità sincopata di Phil “Animal” alla batteria, i Motorhead erano nati per essere “la band più rumorosa del mondo” e lo furono. Le canzoni dei due album incarnano lo spirito R’n’R, Blues e Punk dell’epoca in pezzi quali “
Limb From Limb”,
“I’ll Be Your Sister”, nella scattante “I
Won’t Pay Your Price” e in
“Damage Case”, mentre “
No Class” col suo riff precursore delle NWOBHM e la terremotante titletrack sono un’esempio della furia che diventerà l’heavy metal con gli anni.
Prima dei Motorhead nessuno aveva “osato” proporre certe sonorità, peraltro anche pezzi quali “
White Line Fever” e “
Keep Us On The Road” - tratti del primissimo album “
On Parole” che uscì postumo – ci mostrano un’impronta rock-blues inconfondibile.
Il successivo
“Bomber” è un album più rallentato rispetto a Overkill, più rock’n’roll nel suo insieme anche se certo non si può dire che non sia feroce e potente ( si senta la iperveloce titletrack ), ma non abbiamo la furia di pezzi quali Overkill qui,
“Dead Men Tell No Tales” o
“Stone Dead Forever” sono fondamentalmente brani rock’n’roll accellerati, per non parlare di “
Lawman”, “Step Down” o
“Sweet Revenge” che sono addirittura dei lenti.
E’ come se Lemmy avesse detto: “datemi un giro rock-blues e io ve lo suono più veloce!”, il suo amore per Chuck Berry, i Beatles o Elvis Presley è riconoscibile dietro le chitarre distorte e il suo vocione al vetriolo, rimarcando quello che ho sempre sostenuto e cioè che i Motorhead andavano oltre il Metal.
Il cofanetto ci presenta i brani classici riproposti in sede live suddivisi in due parti, lo show del 31.03.79 a Aylesbury Friars in cui viene suonato Overkill e lo show del 03.11.79 a Le Mans dove suonano Bomber, oltre a dei pezzi oscuri e semisconosciuti - outtake - quali “
You Ain’t Gonna Live Forever” , la strumentale "
Fun On the Farm “ e la bluesy “
Treat Me Nice”, ci sono anche alternative version di alcuni pezzi tratti da Bomber.
Per i collezionisti un lavoro da non perdere anche se in possesso dei dischi originali, per gli altri un modo di celebrare i Motorhead affinché continuino a vivere anche attraverso lavori come questi.