Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Clobber Records

Tracklist

  1. OUR FOREST CALLS ME HOME
  2. AN INDICTMENT
  3. THE COMFORTING GRIP OF MISERY
  4. WINTER'S ELEGY
  5. AN EMPYREAL SPIRIT DANCES BEFORE ME
  6. THE HOLLOWNESS OF EXISTENCE
  7. BETARACHTUNGEN

Line up

  • Nre: all instruments, vocals

Voto medio utenti

L’autunno, l’umidità che penetra le ossa, la bruma che ricopre le campagne, la malinconia che riempie gli animi … la stagione migliore per gustare, addentrarsi e far proprio un album completamente umorale come “The Comforting Grip Of Misery”, seconda opera della one man band albionica , che a distanza di un solo anno dal debut “Desolation” e con in più l’intermezzo dell’interessante Ep “Ignis Fatuus” , ritorna ancora più intensa e matura di come l’avevamo lasciata. “Desolation” era un album già interessante e la release del già citato Ep, ha reso Nre ancor più consapevole e sicuro dei propri mezzi tanto da riuscire ad ispirargli cinque affreschi di rara intensità emotiva, tutti diretti verso il grigio e il male di vivere, ma tutti assolutamente intensi e vari , capaci di farci vedere sotto diversi punti di vista il disagio nei confronti di questa vita … I primi tre brani dell’album sono un chiaro esempio della prova di classe cristallina che ha saputo forgiare Nre, con un turbinio di “immagini musicali” ad effetto, farcite di melodie suadenti e disperate, dove il richiamo ad artisti unici come Obsequiae e Altars Of Grief non è un mero copiare, ma una pura ispirazione che amalgamata con gli echi dei Kalmamkantaja di metà carriera, fa si che i pezzi siano intensi, sofferti, grigi, angoscianti ed eterei, sempre in bilico tra la disperazione esistenziale e la speranza di un bagliore di luce che forse non arriverà mai … … Se il buon Nre saprà levigare gli ultimi spigoli e asperità delle sue composizioni, come le clean vocals sul finire dell’opener “Our Forest Calls Me Home” o quelle dell’intermezzo folk oriented di “Winter’s Elegy” , ancora poco profonde ed evocative come meriterebbero, potremo certamente godere di un’opera definitiva e maestosa … Per ora gustiamoci questo “The Comforting Grip Of Misery”, un album la cui portata emozionale è totale, unica e ammaliante e in cui è facile perdercisi dentro e ritrovare la pace dei sensi, lontano da tutto, in un viaggio purificatore e straziante allo stesso tempo, tra paesaggi monocromatici di una immobilità spaventosa …

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