Che mi venga un colpo, anzi due!
Quando ho deciso di trattare la ristampa di questo capolavoro, mi sono domandato il perché di questa mia scelta di trattare un disco che è arte pura e dovrebbe essere patrimonio dell’umanità come giustamente ha detto il mio caro amico e collega
Kalymah.
Avrei potuto trattare la ristampa del ventennale dell’uscita datata 1994, o una delle più vecchie dato che questo album è stato ristampato più volte in cd per il suo valore musicale e artistico.
Lo so, a chi ascolta le “scimmiette ammaestrate” canterine nostrane o braccia rubate all’agricoltura che buttano rime non sapendo un acca di grammatica questa band sarà bollata come inascoltabile, ma invece i norvegesi
Emperor sono stati degli artisti veri e a loro modo dei pionieri.
Si dei pionieri, perché hanno fatto capire che nei primi anni 90 si poteva fare black metal con le tastiere senza per questo annacquare l’aggressività della proposta, anzi hanno reso la formula più oscura e maligna con sinfonie classiche e tessiture violente.
Ed è per questo che ora i loro album sono stati rimasterizzati in vinile ai mitici
Abbey Road Studios!
Il tempio della musica rock, dove sono stati concepiti veramente dei monumenti della musica ad opera di gruppi come
Beatles, Led Zeppelin, Pink Floyd e via discorrendo, ora arriva il trattamento della loro discografia in questo angolo di Londra iconico e centro di vitalità e vibrazioni per decenni.
Io sto trattando il loro debutto, quel capolavoro a nome “
In The Nightside Eclipse”; un album imprescindibile, un opus magnum su come debba essere fatto un album black metal sinfonico.
Qui il lavoro è stato veramente certosino, il trattamento è stato degno e intelligente; non è troppo pulito ma ha regalato nuova potenza a questa prima prova senza per questo togliere la fiamma nera e renderlo plastificato, qui il tutto è organico e rispettoso.
I brani come “
The burning shadows of silence”, “
Cosmic keys to my creations & times”, la stupenda e nerissima “
I am the black wizards” splendono nella loro oscura bellezza come il loro brano iconico “
Inno a Satana”.
Questo passaggio avrebbe potuto essere un flop, ma invece la cura ed il rispetto per questa forma musicale ha donato una forza nuova a questo capolavoro, chi non possiede il vinile originale è pregato di acquistarlo perché veramente questa ristampa è ottima sotto tutti i punti di vista.
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