Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:42 min.
Etichetta:Aural Music

Tracklist

  1. SPILL THE DARK
  2. ONLY YOU
  3. DEMON GLOVE
  4. MIDNIGHT CHILD
  5. FERAL ANGEL
  6. LKN
  7. DUST

Line up

  • Nikki Drohomyreky: vocals, organ, synthesizers
  • Jason Hartman: guitars
  • Jerry Sofran: bass
  • Nick Johnson: drums
  • Gavin Epperson: violin, viola

Voto medio utenti

Quali elementi potrebbero essere d’aiuto per far capire che tipo di musica propongono i Vanishing Kids, a chi (come il sottoscritto) non ha mai finora sentito parlare di loro?
Potremmo dire che amano le atmosfere cupe, le rimiche avvolgenti ed ellittiche e le esplorazioni negli spazi siderali della psichedelia, ma il rischio è che fermandosi qui i nostri finiscano per essere confusi nel mare magnum del revival del rock oscuro e “allucinogeno” che già da un po’ caratterizza la scena contemporanea.
E allora è necessario precisare che per il quartetto del Wisconsin abbandonarsi a panorami visionari significa anche renderli romantici, rumorosi ed estatici e che oltre agli influssi della scuola doom, il suo suono attinge anche dal dream-pop e dallo shoegazing, in una mistura evocativa, struggente, dotata di una forza espressiva non comune.
Miracle of death” appare dunque quasi come un disco heavy-rock pubblicato dalla 4AD, mentre in realtà è alla Aural Music che deve essere indirizzato un plauso speciale per aver deciso di sostenere una formazione capace di mescolare Black Sabbath, My Bloody Valentine, Lush, The Gathering, Amon Düül e Curved Air.
Se poi aggiungiamo che la voce di Nikki Drohomyreky a tratti esibisce riverberi timbrici che ricordano Michael Stipe (R.E.M.) o addirittura i gorgheggi trepidanti di un Craig Wedren (Shudder to Think), appare ancora più evidente quanto la proposta degli americani sia a suo modo “originale”, sebbene inserita a grandi linee in un contesto stilistico abbastanza definito.
Con tali presupposti, sarà abbastanza facile allontanarsi dalla realtà “conosciuta” per immergersi in queste perlustrazioni melodiche ipnotiche, fosche e contemplative, introdotte dall’irresistibile fascino sinistro, trasognato e “sinfonico” di “Spill the dark”, per poi proseguire senza una meta precisa nei meandri dell’oscurità attraverso l’eterea e pulsante escursione gotica “Only you” e la spettrale “Demon glove”, un gioiellino di elegiaco magnetismo “nero”.
Midnight child” trasferisce la stagione dell’acid-rock sessantiano direttamente ai giorni nostri, l’andamento circolare e dilatato di “Feral angel” può far facilmente perdere la cognizione del proprio corpo, levitando sospesi verso una dimensione onirica dove “LKN” si inserisce con tutta la sua suggestiva narcotica indolenza.
Il magico e inebriante viaggio musicale si conclude con “Dust”, collisione tra carezzevoli oscillazioni soniche e minacciosi sussulti elettrici, a completamento di un albo straniante, ispirato e coinvolgente, che potrà incantare a lungo tutti gli estimatori del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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