Demo d'esordio per i forlivesi Seraphel, band giovane ma già capace di regalarci una manciata di canzoni che, lungi dall'avere originalità e creatività fuori dal comune, hanno un appeal niente male. Il sound è un black metal glaciale e marcio, che ha però nella varietà il suo pregio maggiore e che si permette anche il lusso di inserti di chitarre acustiche e riflessive volte a spezzare l'assalto spietato di pezzi come la title-track o "Evil Triumphed".
La registrazione è buona, oscura e ricca di feeling maligno. Quello che stupisce è la bravura della band a non lasciarsi andare agli eccessi cari a bands come Marduk e Dark Funeral, ma di lasciare fluire le composizioni verso direzioni più strutturate e meno scontate, dove la cosa più importante non è schiacciare l'ascoltatore con un attacco frontale e spietato, ma attaccarlo da più punti, sommergerlo con composizioni che sciorinano la lezione impartita dai maestri nordici, rivista con quel pizzico di personalità che non guasta.
Ovviamente quanto detto non vi tragga in inganno, perché i Seraphel non dimenticano che il black metal è un genere che si regge soprattutto sulla cattiveria, ed ecco allora pezzi come "Last Death Struggle" e "Slaves Of Despair", i quali hanno velocità, malvagità e aggressività.
Notevole è anche lo sforzo della band di creare un concept lirico degno di tal nome, il quale si rifà molto al nichilismo nicciano, vero classico nell'immaginario black metallico.
Non posso non promuovere questa band, la quale ha innegabili qualità associate ad altre sicuramente ancora acerbe e inespresse e che sicuramente verranno fuori in future emanazioni. Bravi, continuate così.
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