Gli Snakes In Paradise si mantengono saldi alle influenze già messe in evidenza in passato (Whitesnake pre "1987", Europe di "Prisoners In Paradise", un pizzico di Deep Purple....).
La band con questo nuovo "Dangerous Love" era chiamata a confermare quanto di buono avesse proposto con la precedente studio release "Garden of Eden".....Missione compiuta?
Direi di no. Intendiamoci, l'album non è orrendo, in definitiva fa la sua onesta parte, le melodie "accomodanti" ci sono e tutto sommato qualche bel brano compare, ma è un po' il valore generale dell'album a mancare l'obiettivo. Inoltre, non si può dire che la resa sonora risulti scintillante, spinga oltremodo il songwriting e sappiamo benissimo quanto questo fattore conti in maniera determianante in casi come questo, quando l'originalità latita.
Solo "Dangerous Love", "Fire & Rain", "Calm Before The Storm" e "Give And Take" sono compositivamente brani validi e garantiscono almeno una sufficienza stentata alla media finale dell'album.
Altre tracce ("Let The World...", "House Of Fire", "Devils Fire") fanno la loro onesta particina. Il resto delle composizioni risulta senz'anima e non c'è verso che decolli nemmeno dopo ripetuti ascolti.
Nulla da fare, "Garden Of Eden" è ben altra cosa.
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