I polacchi
Animations rappresentano una strana commistione tra il prog metal più canonico, le aperture moderne e djent (ma più alla Mastodon), ed un cantato che sa assumere mille forme dal più canonico al più inca**ato, dai Disturbed ai growls ad una voce alta e cristallina. Il tutto incapsulato in una manciata di canzoni che alternano l'inglese alla lingua madre, che si fermano e ripartono, che respirano, avendo ben captato il trend degli ultimi anni, quello di Leprous e compagnia danzante.
Al netto dei paragoni, però, l'album è buono, prodotto discretamente e, devo ammetterlo, siorprendente per i tanti testa-coda musicali che offre, il che lo rende mai noioso e sempre interessante, anche se bisogna avere un orecchio di ampie vedute (questa è bella), per essere pronti a cogliere tutto quello che c'è tra delicati intrecci in punta di piedi e blast beats. Non male davvero.
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