Se da un lato è sì vero che tredici minuti di musica non sono sufficienti a inquadrare con precisione una band e la sua proposta, dall'altro è altrettanto evidente come possano bastare tre pezzi a far salire l'acquolina in bocca all'ascoltatore, e costringerlo a premere play di nuovo così tante volte di fila da illuderlo di trovarsi al cospetto di un album completo! Come avrete indovinato è proprio il caso di questi
Aedera Obscura, gruppo milanese formato da sei ragazzi dalle ambizioni molto promettenti. Il genere suonato è un black metal molto melodico e sinfonico, dedito al culto dei padri fondatori del genere ma a volte anche tendente ad abbracciare influenze death piuttosto marcate. L'ombra dei Dimmu Borgir del periodo "Enthrone Darkness Triumphant" è sempre dietro l'angolo, soprattutto per quanto riguarda riffing e approccio vocale. Ma, nonostante questi peccatucci veniali, "The Tree And The Rope" (titolo e copertina moooolto esplicativi) vive di vita propria grazie all'ottimo lavoro di tutta la band: la coppia d'asce è ben sintonizzata, e grazie all'apporto delle sapienti tastiere l'approccio aggressivo si stempera in frequenti interventi sinfonici dal sapore veramente grandioso. Ottima anche la prova della sezione ritmica, a suo agio sia nelle parti cadenzate che in quelle più furiose, e del cantante Alessio che mostra di avere già nelle corse la giusta aggressività. Le canzoni sono tutte varie e ben congegnate: gli elementi del genere sono presenti e interpretati in maniera magistrale, con un risultato che come dicevo all'inizio fa venire presto voglia di ascoltarne ancora. Con un pizzico di personalità in più sono sicuro che anche sulla lunga distanza gli Aedera Obscura saranno in grado di mantenere la promessa. Ottimo lavoro, ragazzi!
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