Controversissimo "
Fireworks", disco che mette da una parte le melodie e le armonizzazioni sinfoniche/orchestrali che caratterizzavano gli
Angra di "
Angels Cry" o "
Freedom Call" lasciando spazio a un suono più heavy e immediato.
Sperimentazione che funziona perchè le sapienti cognizioni compositive di
Andre Matos miste alla sua ugola d'oro riescono comunque a sfornare un prodotto che risulta ben riuscito e tappa la bocca a gran parte dei detrattori del gruppo
Paulista.
E' buffo pensare che gli autori di queste canzoni così prog-oriented e rocciose siano gli stessi che hanno partorito gemme storiche e di delicata bellezza come "
Carry On" o "
Carolina IV" ma ascoltando bene il disco il resto vien da sè e si fa presto ad innamorarsi dei suoi dieci brani.
La sognante "Lisbon",la dura "
Extreme Dream" e la conclusiva "
Speed" (per citarne alcune) portano verso un mondo di melodie e arrangiamenti magistrali,conditi da parti ritmiche mai scontate e una voce guida che come sempre ti si stampa nella mente.
Il duo
Bittencourt-Loureiro macina riffs e assoli alla perfezione,la sezione ritmica
Confessori-Mariutti non sbaglia un colpo e
Andre Matos tocca picchi sempre più notevoli,per cui ben venga la sperimentazione se fatta con cognizione di causa come in questo caso.
Specialmente quando gli autori sono artisti di questo calibro che pare non abbiano proprio limiti nel saper fare musica.
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