L'album che ci troviamo a recensire è il parto fortunato di una collaborazione tra
Allan Cotton, chitarrista americano dal lungo curriculum (anche in veste di profuttore), ed il cantante dai natali olandesi
Robert Soeterberk, fresco di tour con il progetto
Star One di Arjen Lucassen. L'alchimia tra i due si sviluppa e prende vita attraverso i nove brani di questo
"Twisted", 31 minuti di hard rock chitarristico, in cui i due danno fondo alle loro origini hard'n'blues, riscoprendo sapori che richiamano alla mente ora i Deep Purple, ora i Lynyrd Skynyrd (per certe soluzioni più southern), ora i primissimi Whitesnake quanto a struttura e peso specifico dei brani. Nove tracce, si diceva, capitanate dall'opener/singolo
"Set me Free", che già dal primo ritornello fa trapelare tutto il suo potenziale radiofonico, e che lascia sin dall'inizio apprezzare un bel sound con chitarre grasse, a cui fa da degno contorno una voce molto catchy e settantiana, che in alcuni passaggi più muscolosi mi ricorda quella del buon vecchio Zakk Wylde. I brani da Rock Radio non si contano, essendo questo uno di quei lavori suonati e concepiti per il puro gusto di suonare, e la sezione ritmica al servizio del duo (peraltro già sostituita nella sua versione definitiva) fa il suo dovere in maniera egregia, lasciando a Cotton il compito di ricamare le melodie e gli assoli per le sogns, senza mai esagerare con l'acceleratore, e prediligendo piuttosto la sostanza ed il gusto personale ad improbabili "sviolinate" sulla sei corde.
Il connubio è di quelli che funzionano, anche se il tutto sa di già sentito lontano un miglio; ciò non toglie che il progetto potrebbe dare frutti inaspettatamente dolci e succosi, se alla ricetta Cotton-Soeterbeck si saprà aggiungere quel pizzico di originalità che, al momento, latita un pò.
Carino.
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