Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2009
Durata:56 min.
Etichetta:Kolony Records

Tracklist

  1. ORACLE
  2. HERETIC
  3. CORRUPTION
  4. PURGATORY
  5. RUINS IN DESPAIR
  6. APOCALYPSE
  7. SPAWN OF EVIL
  8. CRAWLING
  9. THE HELLFIRE
  10. MADNESS
  11. UTOPIA
  12. SEEDS OF AGGRESSION
  13. FORSAKEN
  14. WRATH OF SEKHMET

Line up

  • Jan Sallander: vocals & guitars
  • Robert Persson: guitars
  • Peter Laustsen: bass
  • Joakim Antonsson: drums

Voto medio utenti

Gli svedesi The Cold Existence festeggiano la loro decennale esistenza con il secondo full-lengh album, il qui presente “Sombre Gates”.
La band si proclama, non a torto, come erede della tradizione cara ai Dissection, non disdegnando però le influenze di Hypocrisy, Arch Enemy, at The Gates e Behemoth. Siamo dalle parti del cosiddetto “blackened death metal”, death metal, appunto, in cui non mancano parti black e altre più melodiche. A ciò io aggiungo che la band non disdegna puntate nel epic/viking, grazie ad alcune atmosfere guerrafondaie, come ad esempio in “Ruins Of Despair”, vero a propria warsong.
Quello che stupisce è il livello di intensità che la band trasfonde nei propri pezzi. Si viene praticamente inghiottiti in un maelstrom di violenza sonora che non riesce a trovare pace, che più volte, durante le canzoni, riesce a mutare forma per assumere sembianze sempre diverse ma al tempo stesso ugualmente devastanti. Tipico esempio di ciò che dico è “Forsaken”, dove la band sciorina tutta la propria sapienza musicale.
Non mancano puntate nel death metal più brutale, come nella conclusiva “Wrath Of Sekhmet” oppure in “Spawn Of Evil”, dove, anche grazie alle atmosfere, sembrano riecheggiare i Nile.
La prova tecnica è di prim’ordine e una menzione speciale va al singer Jan Sallander, a proprio agio sia che debba urlare in growl sia che debba lanciare laceranti screams.
Ottima la produzione, ad opera di Andy La Rocque (dei King Diamond), pulita e potente, e che fa sentire tutto il proprio peso quando il batterista Joakim Antonsson decide di salire in cattedra.
“Sombre Gates” ci fa scoprire una band davvero molto valida, autrice di un disco come non se ne vedevano da un bel pezzo e che sicuramente riscuoterà un meritato successo tra tutti gli aficionados del metal estremo a 360 gradi.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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