Seguo gli
Ensoph da una decina di anni quando, in un oscuro parcheggio nei pressi di un’area concerti, fui avvicinato da un losco figuro che mi allungò un cd dal titolo “Le Confessions du Mat” e contenente un trittico di canzoni che mi stuzzicarono e mi coinvolsero fin da subito, specialmente nei frangenti dove atmosfere prettamente dark wave si miscelavano con eleganza assieme ad elementi folk . Ora ho la possibilità di recensire il loro quarto lavoro da studio, che mostra quanta strada sia stata percorsa e quanto sia stato affinato, modellato e arricchito il sound del quintetto veneto. “Rex Mundi X-Ile” rappresenta veramente un passo in avanti in questa direzione, una concentrazione praticamente perfetta di gothic, industrial, nu metal, ambient e chi più ne ha ne metta, la naturale evoluzione darwiniana di quanto avevamo già potuto apprezzare ad esempio su “The Bleeding Womb of Anneke” . Spiegatemi voi come si possa rimanere impassibili davanti a perle quali la poderosa “Dance High & Shine, Shiva!” con il suo alternarsi di riff roboanti e leggiadri breaks progressive, o quando veniamo avvolti, permeati ed inghiottiti dall’alienazione creata da “In Cineree t Cilicio” o “Come in uno Specchio”. Anche la tanto discussa cover della splendida “Would” degli Alice in Chains risalta per la sua azzeccata rilettura, riuscendo a comunicare lo stesso tipo di claustrofobica ansia pur usando delle chiavi di lettura completamente differenti rispetto al gruppo americano. Alla fine c’è poco altro da aggiungere, se apprezzate già la musicalità proposta dagli Ensoph oppure vi riconoscete dentro la descrizione musicale che vi ho indicato poc’anzi, dovete assolutamente fare vostro quest’album, a tutti costi. E non dimenticate di andare ai loro concerti!
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