Tornano i pazzoidi Wizard, esaltatissimi alfieri dell’heavy metal più intransigente ed epico, dopo un non riuscitissimo “Head of the Deceiver” che ha comunque avuto il merito di allargare in maniera notevole la notorietà del gruppo teutonico. Questo deve aver fatto scattare qualcosa nella testa dei compagni del bravo singer Sven D’Anna dato che nel nuovo “Odin” sembra di ascoltare un’altra band rispetto al passato, dato che la tecnica e la precisione dei nostri, da sempre grande punto debole dei Wizard, appare notevolmente migliorata, presentandoci così oggi (perlomeno su disco, prodotto nondimeno che da Piet Sielck degli Iron Savior) una formazione altamente competitiva. Oltre a ciò bisogna ammettere che il quinto lavoro di questi fieri crucconi si dimostra anche molto valido a livello di songwriting, realizzando un grande passo avanti rispetto a “Head of the Deceiver”, anche se la rozzezza primordiale di album come “Battle of Metal” e “Bound by Metal” non può essere più raggiunta! Certo, non stiamo parlando né di un disco trascendentale nel suo genere né di una band “aperta” alle contaminazioni (grazie a Dio!!!) ma se cercate del puro ignorante e rozzo heavy metal, cantato a squarciagola e da oggi anche con un minimo di cognizione musicale, beh i Wizard sono qui per accontentarvi e placare la vostra sete di metallo: se riuscite a non farvi trascinare da brani come l’opener “The Prophecy” e soprattutto l’ultima grandiosa “End of All” siete solo dei fottuti posers a cui voglio dedicare il leggendario primo demo dei Sadus, intitolato DTP…ovvero “DEATH TO POSERS”!!! ;-D
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