Doppio live in versione lussuosissima per i nuovi Angra che suggellano l’incredibile successo di “Rebirth” con questo doppio live registrato a casa loro, San Paolo per la precisione, durante il “Rebirth World Tour” che ha visto la band brasiliana girare praticamente mezzo mondo in cerca di conferme dai vecchi fedeli fans e di speranze dai nuovi estimatori degli Shaman del defezionario Andre Matos.
Non sarò certo io a dover sottolineare la precisione e la classe che gli Angra, rappresentati oggi dalla coppia di chitarristi Loureiro-Bittencourt, dimostrano in sede live ed infatti ci troviamo di fronte ad una splendida testimonianza live, purtroppo inficiata da una produzione un po’ troppo riverberata che sembra provenire da un effetto di equalizzazione per PC.
In ogni modo la scaletta, cosa a mio avviso più importante nella scelta di un album dal vivo, è sapientemente equilibrata tra le recenti composizioni e quelle storiche di “Angels Cry” e “Holy Land” in cui il buon Falaschi, croce e delizia dei sostenitori dei vecchi e nuovi Angra, dimostra di cavarsela benissimo e di reggere ampiamente il confronto con il suo predecessore: benché Matos disponga indubbiamente di una tecnica maggiore, il timbro di Falaschi risulta molto più efficace ed aggressivo, aspetto da non sottovalutare visto che stiamo comunque parlando di un gruppo metal…e qui chiudo la velata polemica.
A chiudere lo show una simpatica cover della leggendaria “The Number of the Beast” degli Iron Maiden che conclude una serata memorabile ed un live album dal sicuro valore non solo per i sostenitori del gruppo carioca ma per tutti gli estimatori del metal più classico, anche in virtù di una confezione in digipack stupenda e di un libretto completissimo che, per una volta in un live, comprende anche i testi.
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