Dopo una lunga esperienza con i Darkest Hour, il chitarrista
Kris Norris ha dato vita un proprio progetto musicale dove, tra gli altri, ha coinvolto Randy Blythe (vocalist dei Lamb of God), ma anche Cory Smoot (GWAR) che ha curato e coprodotto l'album.
Lontano dai suoi ex compagni, Kris accantona, ma solo parzialmente, le influenze spiccatamente Death & Metalcore nel suo attraversare un nutrito (sono ben quattordici) gruppo di canzoni, per la maggior parte strumentali, con le sole "Ghostly Shell Removal" e "Remaining Foolish" ad avere dietro al microfono l'ospite Randy Blythe.
L'opener "The Law of Falling Bodies" non brilla per dinamismo e rafforza la sensazione di trovarsi di fronte ad un album ostico e di non facile assimilazione. Migliori comunque le sensazioni suscitate poi dalle successive "Everything Expires" e "The Hegelian Principle", anche queste strumentali ma entrambe caratterizzata da un passo maggiormente incisivo. Risultano meno dirette, ma colpiscono ugualmente, "The Bowman's Friendship" (varia, ben strutturata e scorrevole) e "Regression of the Ictus" (un riuscito mix tra velocità e melodia), anche se poi i risultati migliori le ottengono le già citate "Ghostly Shell Removal" e "Remaining Foolish" (entrambe decisamente swedish...).
Un po' troppo "intellettuale" per i miei gusti, e direi, al di là della bravura di Norris, anche un po' pretenzioso.
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