Quest'anno comincia proprio bene, per il prog metal. Tanti dischi in arrivo, soprattutto dai nomi "grossi" (Dream Theater, Queensryche, Pain of Salvation, solo per citare i primi che mi vengono in mente), ed una buona quantità di bands giovani, poco conosciute, che ci stanno regalando delle belle soddisfazioni. Questa volta, la soddisfazione è doppia, perchè i nostri vengono dalla nostra bella Italia, che a parte pizza mandolino e spaghetti, a parte Amici e X Factor e i pacchi, a parte le veline, l'ottavo nano e compagnia danzante, sa anche sfornare degli Artisti con la A maiuscola.
I
Memories Lab sono siciliani, di Messina, e arrivano al primo full length dopo 3 demo e un'intensa attività live. I ragazzi sono a dir poco ambiziosi, e sono cresciuti ascoltando tanto prog metal, non solo nelle sue accezioni più diffuse e standardizzate, ma anche (e, forse, soprattutto) nella sua incarnazione più oscura, tenebrosa, malinconica, disturbata (Opeth, Evergrey, Tool, forse anche qualcosa sul versante Cynic, Atheist, Pestilence!). Il risultato è un album che, se fossi un filo più "azzardoso", definirei
capolavoro.
"Stronger than Hate" è un concept diviso in una intro e tre capitoli di tre brani ciascuno, in cui i nostri danno vita ad un percorso di redenzione e rinascita doloroso, difficile, sofferto. Il dolore e la sofferenza sembrano alla base dei sentimenti che permeano le songs, le quali hanno l'invidiabile capacità di alternare momenti rarefatti, delicati, dolcemente melanconici (alla Pain of Salvation) ad improvvise esplosioni di rabbia, dolore, paura, espresse tramite stacchi aggressivi, ed un cantato a volte lirico e cristallino, a volte demoniaco ai limiti del growl più feroce. Un tale caleidoscopio di suoni, colori, sensazioni da lasciarti col fiato corto.
L'opener
"Epilogue" è una sussurrata introduzione a quanto, di lì a poco, esploderà con
"Hydra", brano breve e geniale, che fa capo alla prima trilogia, forse la più "canonicamente prog", con molte soluzioni sonore che rimandano ai seventies, un prog raffinato figlio dei Rush in primis, ma con moltissime sorprese dietro l'angolo, dall'alternarsi di registri vocali tra i più disparati, a momenti di alta tecnica strumentale.
E' con la seconda trilogia, intitolata
"Memories", che i Memories Lab cominciano a pestare; questo nuovo capitolo si muove su sonorità più prettamente metal, dove la componente energetica viene espressa da chitarre più grosse, e strutture sonore più robuste, sebbene la coda venga affidata al brano
"Stronger than Hate", delicata perla in musica.
Il trittico finale ("Awakening") si apre con la stupenda
"I decided to walk", il brano preferito del vostro Sbranf; oscura e possente, mi ricorda molto i Symphony X nelle loro nuances più smaccatamente dark-prog, per poi continuare nella magniloquente
"Turning the Page", capolavoro di funambolismo compositivo ed esecutivo, ed andare a spiaggiarsi nell'altra perla del cd, la stupenda e conclusiva
"Serendipity": una chicca su tutte, andate al minuto 3:58 e ascoltate il meraviglioso solo di chitarra di Filtro...
Concludendo:
"Stronger than Hate" è un album molto interessante, di una band dalle smisurate capacità tecniche ed esecutive. I Memories Lab sono una di quella bands che non sono dove dovrebbero stare, e che meriterebbero palcoscenici più degni. A maggior gloria dei nostri, l'album è INTERAMENTE (e legalmente!) scaricabile dal portale Jamendo, a
questo indirizzo. Accettate un umile consiglio: scaricate questo cd stupendo, ascoltatelo, poi
COMPRATELO. La musica di qualità va supportata, soprattutto se nostrana. Un grande
"thumbs up" per i Memories Lab, una band strepitosa di cui sentiremo sicuramente parlare.