E' difficile giudicare cosa ci faccia su queste pagine virtuali un disco dei capitolini Mithra, che elude completamente da qualsiasi discorso Rock, figuriamoci Heavy Metal. Unghie Come Lame è una sorta di compendio in cui vengono riassunte con classe e precisione svariate correnti della musica Elettronica, un dipinto sonoro grigio e al tempo stesso vitale. Senza cadere nella volgarità di certe tendenze EBM i Mithra riescono a far convivere abrasioni musicali, dolci tappeti vellutati e ogni tanto qualche beat più vitale. Qualcuno la chiama IDM, altri semplicemente musica Elettronica, e non è facile dargli una definizione, soprattutto non è detto che sia necessario. Dura poco più di trenta minuti questo album, eppure ha il pregio di sembrare più lungo, sembra che le sue canzoni siano maggiormente dilatate e ricche di particolari (cosa che comunque sia corrisponde a realtà), un continuo flusso di idee che cambia forma in ogni minuto. Fissando l'artwork ci si può fare una fugace idea di quello che poi uscirà dallo stereo una volta premuto il tasto Play, delle spigolose ritmiche mai troppo accennate, synth e tastiere che disegnano melodie morbide e fredde, il tutto incatenato da un "concept" in lingua Italiana che evita di occupare troppo spazio per darne in maggioranza ai suoni. Difficilmente i Mithra si lasciano andare a tamarrate belle e buone, al contrario cercano sempre la soluzione raffinata, come in Le Acque Del Caos, Come Fenice (Roma Nera) oppure Il Delirio Di Rem Koolaas, tutti esperimenti minimali nella forma, ma ricchi di una spinta artistica notevole nel loro venire alla luce. Non è una questione di apertura mentale o di gusti eterogenei, si tratta soltanto di accertare quella che può essere definita Buona Musica, praticamente quella contenuta in questo Unghie Come Lame.