Gli Yumma-Re vengono da Eboli e non fanno metal, ma li trovate su queste pagine perché incidono per la My Kingdom Music, etichetta salernitana che tanti bei dischi ci ha fatto ascoltare.
Dal punto di vista strettamente musicale è difficile catalogare la musica della band, certo l’ossatura del sound è trip hop, ma è possibile rinvenire le più svariate influenze, dal jazz alla new wave, con l’elettronica a farla da padrone, anche se non mancano le chitarre, capaci di ricreare atmosfere indie-rock. I testi sono in inglese e francese e sono affidati alla voce di Patrizia Giannattasio.
Ogni tanto fa capolino una tromba, suonata da Umberto Nobile, che si occupa anche delle chitarre.
Le caratteristiche principali del sound, al di là dei generi e delle influenze, sono determinate dal suo incedere ipnotico, notturno, onirico.
“My Dream” e “Revolution part 1”, da questo punto di vista, sono canzoni capaci di portarti veramente lontano, un trip dai tono quasi lisergici, trasognati, mentre “Sleepin’ On A Satellite” sembra un pezzo dei vecchi Morcheeba.
Evidenti anche le influenze della scena di Bristol, dei seminali Massive Attack e Portishead, con “Borderline”, cantata da Luigi Nobile, a fondere sapientemente il trip hop con certo rock acido, la qual cosa avviene anche in “Nations”.
Incredibili sono le suggestioni che fornisce la musica degli Yumma-Re e non sono assenti momento più “facili”, come nell’iniziale “Babylon”. Ciò che non smette mai di fluire sono le emozioni, che assumono tutte le sfumature possibili e immaginabili. Da avere.