I romani
Them Philosophy debuttano con questo “Thought Before Action”, un disco che ha la sua peculiarità nella singer femminile, Elisa D’Andrea. Questo elemento del sound fa sì che i primi nomi che vengano in mente ascoltando i Them Philosophy siano tutte quelel che hanno, o hanno avuto, una cantante femminile con le “palle”, e parlo di Guano Apes, Manhole (poi Tura Satana) e Otep (anche se c’è da dire che Elisa non raggiunge quasi mai le vette di brutalità di Otep Shimaya).
Se guardiamo però all’aspetto puramente musicale non si possono non citare band come System Of A Down e Mudvayne.
La band fa dell’eclettismo sonoro un motivo di vita, alternando influenze e momenti diversi all’interno di ogni singola canzone. Ne sono prova veri e propri inni alla contaminazione come “Vertigo”, “Where Is The Limit” e “House Of Mirrors”. Pezzi nei quali il groove si fa massiccio, solo appena scalfito da momenti più placidi.
Riuscito anch el’esperimento “Come La Mafia”, cantato in italiano. Fa sicuramente effetto vedere come il solo cambiare lingua faccia assumere un connotato diverso al sound.
Notevole è poi la conclusiva “Magdalene”, vero pugno in faccia, dal riffing granitico e con un’interpretazione vocale assolutamente, è proprio il caso di dirlo, da urlo.
I Them Philosophy danno alle stampe un disco ricco di spunti positivi, non tutti originali, ma sicuramente meritevoli di attenzione. Bravi.
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