L'ennesimo progetto di
Henning Pauly ha un obiettivo ben definito: riportare in auge il metallone anni '80, musica che il buon chitarrista/songwriter americano ha sempre apprezzato. E così, circondato da un paio di bravi e capaci musicisti, il buon Henning Pauly dà alle stampe un prodotto che più "tributario" non si può, insistendo così tanto sulla componente metallosa e potente, da risultare quasi buffo o divertente (chi ha detto Tenacious D???). Potreste quindi partire dai titoli di molte canzoni di questo
Midnight Sky Masquerade, per capire cosa abbiamo di fronte:
"A Slave to Metal", "A Beast Abandoned", "All Hail the Warrior", "Kingdom of the battle Gods", "No metal son of mine".... tutto chiaro, no??
A fronte di una così baggiana esagerazione degli stilemi metal, la musica degli
Shadow's Mignon risulta piacevole, potente e ben costruita. Le coordinate stilistiche richiamano immediatamente alla mente gli Accept o i Priest di "Hell bent for Leather" e "British Steel", grazie anche alla performance di
Juan Roos dietro il microfono, vero emulo del miglior Rob Halford. La cosa che, inevitabilmente, non convince affatto, in un lavoro del genere, è l'eccessiva derivatività della proposta musicale, ed anche l'altalenante qualità dei brani, che, a fronte di pezzi superbi e convincenti (
"A Slave to Metal", "A Dragon Shall Come", "A Beast Abandoned"), sciorina, più di una volta, brani fiacchi e spompati, concentrati soprattutto nella seconda parte del cd. In particolare, sono i mid tempos e le canzoni più lente a risentire, a parere di chi vi scrive, di questo brusco abbassamento qualitativo.
Disco riuscito, dunque, o meno? Io vi consiglio vivamente di dare un'ascoltata ai brani dal myspace della band (
http://www.myspace.com/shadowsmignon ). Per quanto mi riguarda, obiettivo raggiunto solo in parte.
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