La nostrana
Code666 fa centro con questi francesi
Amesoeurs, band in cui militano musicisti con svariate esperienze in altri gruppi ormai affermati nel settore estremo. Questo esordio sulla lunga distanza è un affascinante viaggio verso lidi sonori estremamente liquidi, in cui si possono intravedere forti influenze Dark Wave, appesantite qualche volte da incursioni in ambienti pericolosi e deviati, come il Black Metal depressivo, tipico di certe band Americane come i Leviathan. La loro capacità è quella di fare convivere tutte queste influenze sotto lo stesso tetto, dandogli una compattezza che non lascia indifferenti, grazie ad un impatto che vi prenderà e vi trascinerà negli abissi. La loro classe nel dipingere sensazioni alienanti va di pari passo con le tonalità grigie che si sprigionano dalle loro strutture musicali, spesso disarmoniche e con quel senso di malessere che una commistione di generi simili può creare. Fissando l'artwork si può iniziare a comprendere quello che poi si troverà all'interno di questo affascinante album, e brani come Recueillement, Heurt oppure lunga Au Crépuscule De Nos Rêves sono la migliore colonna sonora per quello che potrebbe rimanere dopo una guerra nucleare; un inverno destinato a durare secoli. Escludendo gli screaming del singer (mai troppo presenti) rimane la voce femminile di Audrey Sylvain, praticamente il rovescio della medaglia che si scontra con tutto l'apparato nero e abissale che sprigiona questo
Amesoeurs. Il tratto distintivo di un gruppo simile passa in maniera fatale attraverso una personalità estremamente forte, che se accoppiata ad un'originalità spiccata rende la musica in esso contenuta un'esperienza realmente alienante, consigliato a chi si sente vicino all'infliggersi il colpo di grazia.
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