Il nuovo disco solista di un bassista del calibro di
Billy Sheehan (Mr. Big, Niacin, Steve Vai ed un miliardo di altri progetti e collaborazioni, per chi fosse vissuto su Plutone fino a ieri) porta inevitabilmente con sè una scia di elucubrazioni, su quale delle multiformi pelli artistiche il biondo bassista indosserà questa volta. Le sue innumerevoli digressioni musicali nei generi più disparati, e la sua incontrollabile esuberanza allo strumento, garantiscono già in partenza un potenziale davvero altissimo; la prova sul campo, ovviamente, sarebbe servita per definire le coordinate, e dare un colore a questo nuovo capitolo della lunga storia musicale di Billy.
Beh, signori miei, per il sottoscritto
"Holy Cow!" è veramente un ottimo prodotto, assolutamente non schiavo del tecnicismo al basso di Sheehan, che anzi, mai come in questo album, riesce ad equilibrare in maniera magistrale le varie voci strumentali della canzone, fornendo così un prodotto molto eterogeneo e fruibile. Niente assoli e virtuosismi al basso, dunque? Macchè! Ogni canzone è ben infarcita di una struttura di basso davvero funambolica, resa ancor più bella dal fatto di stare perfettamente a suo agio nella canzone in cui è inserita, senza risultare affatto forzata od esageratamente ostentata. In "Holy Cow", peraltro, Billy suona anche le chitarre (spesso baritone), l'armonica, e canta in quasi tutti i brani, fatta eccezione per l'ospitata di
Dug Pinnick dei King's X nella morbida e AOR
"Turning Point". E, ve lo confesso, sono rimasto piacevolmente sorpreso nel sentire come, anche a livello vocale, la maturità di un artista del calibro di Billy Sheehan riesca a venire fuori in maniera prorompente, fornendo una prestazione calda, convinta, gustosa, su brani che hanno dalla loro una felicissima nascita in fase creativo-compositiva. Belli i solos, alcuni dei quali affidati a
Paul Gilbert (
"Dynamic Exilarator") e
Billy F. Gibbons (
"A Lit'l Bit'l do it to 'ya ev'ry time".... ma sarà mai un titolo??? Ho perso 5 minuti a copiarlo corretto!!!).
Alle spalle di mr. Sheehan, solo la stupenda prova alla batteria di un immenso Ray Luzier, una produzione più che azzeccata, ed il gioco è fatto.
Nei ringraziamenti del disco, anche una dedica alla compagna italiana di Billy, che cito testualmente:
"Ti amo tantissimo My dolce Cuore!" Eheh, le donne nostrane....
Torniamo al disco, dunque: 11 songs + 2 bonus, due pezzi strumentali super virtuosi, canzoni pompose, pezzi AOR, funky, due ballads delizione, e tanta, tantissima Musica con la M maiuscola.
"Holy Cow!" soddisfa pienamente, anche dopo ripetuti ascolti. Well done, Billy Boy!
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?