Sinceramente ad un primo ascolto questo lavoro dei Tattobar, misconosciuta hard rock band teutonica, poco o niente sembrava offrire da poter essere considerato degno di attenzione. Fortunatamente smentito dagli ascolti successivi, White Russian Roulette si è dimostrato un album gradevole e divertente. Il sound della band si colloca a metà strada tra le patinate produzioni hard rock degli ultimi anni e il ruvido e ben più esaltante mercato underground dal quale emerge anche la band in questione. Da melodie alla Hardcore Superstars e compagni si passa a refrain più accattivanti e riff più rocciosi, figli diretti della scena più purista del genere con richiami ad AC/DC e Kiss tra gli altri. Lo spirito e le intenzioni sono quelle giuste per suonare un certo tipo di musica anche se non sempre i Tattobar riescono ad arrivare a dei risultati pienamente convincenti nel corso delle 13 tracce presentate. A tratti emerge una certa immaturità compositiva che sfocia in composizioni banali e per niente degne di attenzione, penalizzate anche da un sound poco d'impatto e convincente. L'idea è un po' quella di sentire un gruppo il quale non sta dando il 100% delle proprie potenzialità, anche perché a livello tecnico i nostri si difendono in maniera dignitosa, non riuscendo però a trasmettere su disco in maniera ottimale tutta la carica che una band del genere sicuramente è in grado di trasmettere dal vivo.
Qualche spunto ed episodio dignitoso e gradevole si fa sentire ma in definitiva niente che faccia scattare la benché minima scintilla di entusiasmo nei confronti dei Tattobar, modestissima rock band che ha avuto la fortuna di entrare nelle grazie della Generation Music ma che in futuro dovrà cercare di sfruttare in maniera più convincente le proprie potenzialità e opportunità per arrivare ad interessare maggiormente il proprio pubblico.
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