Sesto album per i
Mystic Prophecy, bel traguardo per questa formazione dalle solide radici teutoniche, sulle quali si sono nel tempo inseriti diversi tasselli provenienti dalla Grecia, luogo d'origine dell'ottimo vocalist R.D. Liapakis, del "vecchio" chitarrista Gus (che ha poi preferito concentrarsi sui Firewind), e di uno degli ultimi arrivati, il chitarrista Constantine (Descending, Nightrage).
Spiace però prendere atto dell'abbandono del bassista Martin Albrecht, a suo tempo compagno di Liapakis nei Valley's Eve e soprattutto ex Stormwitch, ma non si tratta dell'unica defezione, dato che dopo l'uscita del precedente "Satanic Curses" se ne sono andati anche il chitarrista Martin Grimm ed il batterista Matthias Straub.
Ma i Mystic Prophecy non sono nuovi a queste situazioni, e Liapakis prende saldamente le redini del gruppo, curando anche la produzione di "Fireangel", un lavoro che rivela un deciso indurimento nei suoni rispetto al passato, una maggiore cattiveria che i Mystic Prophecy sprigionano, sin da subito, "Attraverso le Porte dell'inferno", e non gli è certo da meno una potente e cadenzata "Demons Blood".
Una manciata di pezzi per capire che non ci si è comunque allontanati di molto da quanto proposto sinora, accostabili ai Brainstorm o Angel Dust come agli Iced Earth, poi, pochi secondi dopo l'inizio della thrasheggiante "We Kill You Die", l'album cade nel "tranello" delle voice-overs ... beh, a questo punto l'ascolto si fa difficile ed esprimere un giudizio finale risulta improponibile, anche se "Father Save Me", "To the Devil I Pray" e sopratutto "Gods of War" sembrano essere possesso di un bell'impatto, frontale e melodico allo stesso tempo.
Certo che da quello che si è potuto ascoltare dai pochi brani integri e ricavare dagli altri, si ha il rimpianto di non aver potuto approfondire la conoscenza con il sesto capitolo discografico in casa Mystic Prophecy.
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