La cover, il logo e (beh... devo ammetterlo) la biografia allegata al CD erano più di un indizio su quello che si sarebbe rivelato il sound di "No Way Out".
Un Thrash corposo e violento, sulla scia di gruppi come Evil Dead, Testament, Holy Terror o Whiplash, scaturito da ritmiche spezzacollo e con un'aggressione vocale che non rifugge anche passaggi al limite dello screaming e dell'isteria (come per "Slave To Soul", un brano che ha qualcosa dei The Accused). Ecco cosa sono in grado di suonare i
Bothers, da Macerata ed in attività dal 2004 con un paio di demo ed un album live già alle spalle, i cui brani sono stati tutti recuperati e rispolverati per l'occasione.
Se l'opener "Massacre" tiene fede al titolo affibbiatogli e se i Testament si affacciano prepotentemente su "The Evil’s face" e "Disorder World", con lo stesso Matteo Stronati che ricorda non poco Chuck Billy, con "Hateful Revenge" i Bothers danno vita ad un vero tritasassi, con le sole chitarre di Leonardo Cardinali e Karim Venturini (che sul disco suona il anche basso) a farsi sfuggire un fugace tocco melodico. Sorprende l'attacco Western di "Psycho Bitch" che però prende ben presto acquista una fisionomia ben più feroce e sguaiata, con tanto di gemiti femminili e sirene della polizia. Anche qui le chitarre sferragliano in lungo ed il largo, sempre ben sostenute da una base ritmica impressionante. Il terzetto di canzoni che porta alla fine del disco non rinnega quando espresso finora dai Bothers, e del lotto si segnalano le scosse thrash di "Kill for Insanity" e la conclusiva "Last Day on Earth", la composizione più articolata ed ambiziosa dell'album.
Detto che anche la resa sonora ed il booklet che si accompagna a "No Way Out", hanno poco dell'autoproduzione e assolutamente nulla dell'amatorialità, non resta che promuovere i Bothers a pieni voti.
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