Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:46 min.
Etichetta:Locomotive Records

Tracklist

  1. CITY OF GLASS
  2. NO ONE CARES
  3. REGARDLESS
  4. WOUNDED
  5. THE COUNTERFEITER
  6. FOR ETERNITY
  7. THE MORNING LIGHT
  8. SO COLD
  9. THY NATURE
  10. THE WORLD WITHIN

Line up

  • Emiliano Sicilia: guitars, programming, backing vocals
  • Pamela Manzo: vocals
  • Enrico Cassano: bass, backing vocals
  • Fulvio Torresani: drums, percussions

Voto medio utenti

Italiani, brava gente... Dopo aver tanto a lungo cercato un valido continuatore della "legacy" iniziata dai Lacuna Coil, prima del loro imbastardimento commerciale, mi sono finalmente imbattuto in una di quelle bands che, per caso o calcolo, potrebbero agilmente rilevare dalle mani di Cristina Scabbia e soci lo scettro di "modern Italian gothic female oriented metal band"... bello, mi piace, facile da memorizzare...

Insomma, famo a capisse: i Regardless of Me suonano dannatamente bene una mistura di gothic metal molto possente, dote dovuta principalmente all'utilizzo, da parte del mastermind Emiliano Sicilia, di chitarre a 8 corde, che gli consentono sonorità tra le più disparate. Il tutto è abilmente condito con accenni elettronici (ma non parlate di trip-hop, per favore! Certi colleghi non sanno cosa scrivono...), e ingioiellato dalla voce della bravissima Pamela Manzo, vero fiore all'occhiello di questa band. I brani sanno abilmente destreggiarsi tra atmosfere cupe e malinconiche, alternando momenti più pesanti e metallosi ("City of Glass", "Wounded"), ad altri in cui più si avvicinano ad act come i Delain o i Within Temptation ("Regardless", "For Eternity"), ad atmosfere più sognanti ed eteree ("The Morning Light", quasi interamente pianistica). Potremmo facilmente fare il gioco del "chi mi ricorda?", ascoltando "The World Within", e questo è senza dubbio dovuto ad una manciata di composizioni che, visto il genere, non brillano per innovatività: il gothic metal, con i suoi parenti più prossimi, è uno di quei sottogeneri che lavora su strutture melodiche e armoniche ben stabilite, operando al massimo su divagazioni in fase di arrangiamento e di melodia, ma mai snaturando la natura intrinseca del pezzo, che di per sé mantiene quelle caratteristiche di "quadratura", maliconia, struttura strofa-ritornello (quasi) mai intaccata. Ciò nonostante, i Regardless of Me riescono ad inserire spesso e volentieri brevi ma intense fughe strumentali, superbamente cesellate dai bellissimi solos dell'ipertecnico Sicilia, che rendono il prodotto piacevole da scoprire e da gustare.

Un disco che non annoia, che sa affascinare e prendere la mano, e che cresce con gli ascolti, per usare una frase tanto abusata ma, in questo caso, pertinente. Ho un gran piacere nel poter supportare una band di metallo italico; se solo riuscissimo a faf fruttare in maniera adeguata le enormi potenzialità che stiamo dimostrando negli ultimi anni, faremmo veramente concorrenza a chiunque. Ma, com'è noto, vivere nella Terra dei Cachi ha i suoi pro, pochi, ed i suoi contro, troppi...
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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