Con un ruolino di marcia ormai impressionante, tornano gli Anti-Flag da Pittsburgh, che dopo due anni trascorsi sotto major (scelta che è valsa alla band le critiche da parte della frangia punk più intransigente) ritornano ad una indie, anche se proprio piccola non è, vale a dire la SideOneDummy Records.
Musicalmente questo "The People or the Gun", il primo dell'era post-Bush per la band americana, non sconvolge nulla e suona esattamente come ce lo si aspettava. A tratti easy-listening, a tratti graffiante e ruvido, altre volte ancora estremamente radiofonico, questo "The People or the Gun" è un buon album che continua una discografia positiva ma mai superlativa.
Diciamo che con il ritorno sulla scena dei Rancid, questo nuovo album degli Anti-Flag passerà un po' in sordina, anche se contiene episodi estremamente riusciti, come "The Economy is Suffering... Let It Die" o "The Old Guard"..
Liricamente già sapete cosa aspettarvi dai titoli delle song. Vale la pena comunque ricordare che l'incasso dato dalle vendite del singolo verrà devoluto interamente ad Amnesty International.
Nel complesso è un album che non vanta cali qualitativi particolari, pur suonando ogni tanto ripetitivo; prodotto bene, suonato come si richiede, vigoroso e sentito, il nuovo Anti-Flag è il disco che accontenterà i fans e se promosso bene ne recluterà di nuovi. Ma non passerà certo alla storia.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?