Gli
Ichor rappresentano una giovane band tedesca, formatasi nel 2008 e già al debutto sulla lunga distanza grazie alla
Bastardized Recordings.
“
The Siege” è death metal violento, ben suonato e ben prodotto, che tuttavia ha velleità non da poco, in quando si propone di creare un sound tecnico e al tempo stesso melodico, classico ma anche moderno, senza perdere di vista la brutalità. Messa così l’impresa sembra se non disperata almeno ardua. In verità la band ottiene un buon risultato, non perfetto al 100% ma comunque pregevole, visto che i nostri hanno compreso che l’unica via per realizzare i loro intenti era un approccio dinamico, che donasse alle canzoni momenti sempre diversi.
La title-track fa sfoggio di quanto ho poc’anzi detto ed è capace di cambiare più volte umore nel corso dei 4 minuti in cui si dipana. A volte la band può sembrare cervellotica, ma il non eccessivo minutaggio delle canzoni aiuta molto in questo senso.
“
Beyond The Black gates” e “
Hypocrisy” sono delle vere mazzate, e gran parte del merito va ad un batterista quadrato, roccioso, le cui accelerazioni mostrano meccaniche solide e ben oliate.
Buono anche lo sforzo in fase vocale, nella quale affianco ad un preponderate growling troviamo un buon screaming di supporto.
I punti di riferimento sono tutti americani, dai
Black Dahlia Murder ai
Dying Fetus. “
Caught In A Deathmachine” ve ne darà la prova lampante, con le sue chitarre che svirgolano in rivoli grind.
Un disco in definitiva davvero molto buono, Death Metal con le iniziali maiuscole, non originale al 1000%, ma capace di regalare momenti davvero ottimi. Speriamo in un futuro luminoso per questi ragazzi.
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