Beh beh beh... ma che gran bel dischetto sono riusciti a produrre i
Devildriver!
Non sto affatto scherzando... la band di
Dez è sempre di una ignoranza mortale, tamarra quanto basta per stimolare amore-odio, ma cribbio, che album della madonna son riusciti a sfornare...
Il quarto lavoro della band americana è senza dubbio il lavoro più maturo e completo... un dischetto ove l'Heavy classico passeggia a braccetto con il sound panterizzato, il tutto condito con uno screaming rabbioso e incazzato, decisamente harsh, volutamente estremo anche nelle parti più melodiche.
Impressionante il lavoro dietro le pelli, soprattutto la doppia grancassa lascia allibiti... sicuramente il copia e incolla fa miracoli e ci si mette un attimo a inserire il turbo, ma se poi dal vivo vengono risuonate le stesse parti non si può che rimanare a bocca aperta.
"
Pray For Villains" parte nella maniera più banale possibile...titletrack che entra con 4+4 battute e urlaccio. Mai sentito proprio... ma poi nel corso del dischetto le cose cambiano abbastanza...ed esattamente dal finale della seconda "
Pure Sincerity" le cosine iniziano a prendere una piega meno "quadrata" e decisamente più crossover. Esempio ne è la terza "
Fate Stepped In", un bellissimo incrocio di Hardcore e derivazioni moderne molto melodiche, con una gustosissima chitarra Metal che ne definisce il contorno in assolo.
Altro assoluto asso è "
I've Been Sober", un deciso tributo al sound degli anni '90... chiarra circolare e batteria senza troppi fronzoli, con incroci chitarristici alla Arch Enemy. Decisamente vincente. Impressionante è anche la seguente "
Resurrection Blvd.", una song che se fosse stata partorita da Hypocrisy nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire, così come d'altronde "
Forgiveness Is A Six Gun". Un uno-due veramente d'effetto.
Di altissimo livello, e di sicuro prossimo cavallo di battaglia, è la metallosissima "
Waiting For November", dotata di un ottimo guitar riffing, molto melodico ma non banale, che dipinge su una tela up tempo che fa venir voglia di fare headbanging o windmill.
Ruvida è "
It Is In The Cards", sempre dal sapore Arch Enemy, tanto ne è influenzata l'apertura sul solo, ma è con "
Bitter Pill" che l'apoteosi
Devildriver prende la sua forma finale. Una assoluta chicca, perfetta per melodia, cattiveria e dinamica... un pezzone insomma!
Se non bastasse arriva in zona chiusura anche "
Teach Me To Whisper", che definitvamente solcherà la via che questa band potrebbe prendere in futuro (e me lo auguro proprio!).
Un album più che consigliatissimo... in un mare di tanta pochezza musicale, è bello sentire ogni tanto una botta di vita.
Un album Metal a tutto tondo, senza cali di tensione o troppe divagazioni.
"
Pray For Villains"... una uscita grandiosa.