Dopo l'esordio nel mondo underground con un demo-cd come Obscura Arcana Mortis c'era da aspettarsi un debutto di quelli esplosivi, con quel Black Metal svedese che distrugge qualsiasi forma di vita nell'arco di venti km, eppure no.
Forgotten Tomb marchia il suo primo album sulla lunga distanza con uno stile rinnovato ma soprattutto rallentato, con un viaggio lisergico in ambienti pericolosi come il Depressive Black Metal, tanto caro agli Shining. Questo primo
Songs To Leave è un perfetto e bilanciato mix di Doom Metal e Black Metal malato e cinico, dove fra l'altro vive e respira un gusto per le melodie e le atmosfere che sono le fondamenta su cui poggiare una possibile evoluzione artistica. Disagio, impenetrabilità, malessere, il tutto portato allo stadio terminale di una depressione che non vuole conoscere fine, che pulsa in canzoni come Entombed By Winter e Solitude Ways. Due brani che racchiudono nella loro lunga durata quella che è la vera essenza di Forgotten Tomb: un Doom Metal che vive di arpeggi, di riffs possenti ma anche scorrevoli, e in fine di quel selvaggio istinto Black Metal che passa attraverso l'ugola disperata di Herr Morbid. Da Burzum ai Katatonia passando poi per una creatività caratterizzata da una spiccata vena drammatica che si riversa in canzoni pesanti eppure così coinvolgenti, questo è quello che intuitivamente da questa recensione dovrebbe indirizzarvi a Songs To Leave. Una malattia degenerativa.
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