Non sono proprio dei “pivellini” (hanno da poco festeggiato il loro decimo anniversario) i
Mandriga from Alba (CN), e si sente.
“Piccolo sogno”, autoproduzione pubblicata già da qualche tempo e solo ora giunta sulle scrivanie di Eutk, è, infatti, il frutto del lavoro di una band composta da musicisti di notevole pregio ed affidabilità, innamorati del rock italiano illuminato da bagliori prog, determinati e capaci nel tradurre in note i loro generosi impulsi musicali.
Pezzi come “Senti che”, “Ancora dentro”, “Ultimo giro”, “Fate”, “Gioco virtuale” (bellissima!), “Lontano da te” e “Cammino”, fanno del disco un’esperienza artistica piuttosto ricercata e duttile capace di mescolare con dovizia intensità, melodia, slancio, fantasia, energia e classe, rimandando la memoria direttamente ai migliori Timoria (nei frangenti più articolati) e ai Negrita (in quelli maggiormente “commerciali”), trattati con buona personalità e gusto estetico.
Ciononostante, anche tra tutti questi meritati elogi, c’è un “però”, non “trascendentale”, ma abbastanza significativo.
Con questi mezzi tecnici a disposizione, con l’intelligenza e la misura compositiva ripetutamente ravvisabili nel programma in analisi, si poteva ottenere davvero un “discone”, verosimilmente in grado di superare anche la più accentuata delle “miopie” spesso caratterizzanti l’industria discografica “maggiore”, ma purtroppo all’albo manca un pizzico di continuità ed omogeneità “emozionale”, scarseggiando talvolta di quell’anima risolutivamente coinvolgente e passionale che invece dovrebbe contrassegnare una produzione di questo tipo per distinguerla e renderla veramente convincente.
Alcune situazioni risultano, così, un po’ “distaccate” e leziose, andando a “erodere” quell’entusiasmo nell’ascolto che avrei voluto ancora più costante e tenace.
Arrangiamenti curatissimi e una resa sonora professionale fanno quasi dimenticare che stiamo parlando di un prodotto “artigianale”, tuttavia “sento” che i Mandriga possono fare di meglio, andando direttamente a rimpiazzare, con un po’ d’indispensabile fortuna, qualcuna di quelle esanimi “new sensation” di settore a cui siamo continuamente sottoposti.
Il futuro (o, forse, vista “l’età” del Cd, il presente), potrebbe essere davvero “clamoroso”.
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