Personalmente non sò come questi
Arkaea verranno presentati al mondo, se come l'ennesimo super gruppo oppure come una nuova e semplice realtà al suo esordio discografico. Fatto sta che nella sua line-up fanno capolino due tizi come Raymond Herrera (ex-Fear Factory) e Christian Olde Wolbers (ex-Fear Factory), in ultimo Jon Howard e Pat Kavanagh, ossia voce e basso dei Threat Signal. Quello che poteva uscire fuori a livello musicale doveva per forza di cose andare a pescare dal background stilistico dei suoi componenti, Fear Factory in primis, e giù con ritmiche da catena di montaggio e atmosfere futuriste e un po' lunari. L'altro versante è l'apporto melodico, e spesso un po' artificiale, della corrente Threat Signal, con quei ritornelli a voce pulita e impostata. Generalmente gli Arkaea riescono a dimostrare buone cose come in Awakening, Beneath The Shades Of Grey, Break The Silence, Rise Today e The World As One, ossia le canzoni in qui l'impatto tipico dei Fear Factory emerge con più prepotenza dando maggiore slancio ad una sezione ritmica che sa il fatto suo. Raymond Herrera docet. Questo primo
Years In The Darkness soffre però anche di qualche calo dovuto a brani come Black Ocean e la stessa title track, con quel loro trascinarsi in territori Metalcore decisamente gommosi e plastificati, anche se si tratta di piccoli dettagli che generalmente non scalfiscono un debutto compatto e omogeneo. Il lavoro svolto in sede di produzione mi sembra scontato dirlo è imponente, come andare contro ad un muro di cemento armato. Gli Arkaea possono essere un buon palliativo in caso vi manchino gli originali... ma necessitano di una maggiore evoluzione in futuro, non si può campare di rendita all'infinito.
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