A guardare la formazione dei
Tenet c'è da rimanere impalliditi: Gene Hoglan, Steve "Zetro" Souza, Byron Stroud... la crema del Metal moderno. Eppure qualcosa non funziona, la marcia non viene ingranata a livello complessivo. Se i musicisti coinvolti vengono invece presi a livello individuale non c’è nulla da eccepire, partendo da un ritrovato Steve Souza acido e incisivo come non mai. Il problema di
Sovereign è che non mantiene le aspettative che una persona potrebbe costituirsi guardando la line-up. L'album è nella sua semplicità un buon concentrato di Thrash Metal moderno con qualche spruzzata di inserti Electro negli arrangiamenti, ma nulla di così invadente, non stiamo parlando degli Strapping Young Lad. La fortuna di un album simile è che dura soltanto poco più di trenta minuti, l'unico modo per evitare che certe soluzioni stilistiche diventino troppo pesanti da sopportare, a causa della loro poco incisività. Gli spunti positivi per forza di cose ci sono, e mi riferisco a Crown Of Thorns oppure Being And Nothingness, come del resto anche Hail! Hail! e la title track, ma non bastano per uscire da un certo piattume che fa dei Tenet una band onesta e poco più. Tutto questo non basta però in un gruppo che presenta al suo interno dei pilastri del Metal contemporaneo, speriamo soltanto che in futuro sappiamo donare più qualità ad un songwriting adagiato sui classici stilemi di questo stile. Nella ulteriore speranza che ci sia un seguito, solitamente questi "supergruppi" non fanno molta strada.
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