Arrivare fino alla fine di questo demo-cd degli Svizzeri
Nufenen è un'impresa titanica, ricca di insidie e di sudore. Al di la del fatto che la loro musica è difficilmente etichettabile - e non sarebbe un male - quello che gli manca è però una certa decisione e coscienza nello sviluppare certi percorsi. Fra una psichedelia fine a se stessa, un Hard Rock che non va da nessuna parte e una presunta follia che crea un forte senso di fastidio e nervoso questi Nufenen non sanno praticamente di nulla. Sconclusionati, senza idee, e quelle poche che fanno emergere tremendamente confuse danno alle stampe questo
Lamo La Stiabe (eh?!), in cui l'unica cosa che si salva è una confezione molto particolare, cartonata e con una chiusura che rasenta il medioevo: una specie di chiodo che trapassa la copertina all'altezza del foro del cd, per poi aprirsi e trattenere il tutto nel retro. Per aprirlo e chiuderlo quindici minuti. Tornando a parlare di musica, la cosa che regna sovrana è una noia mortale dovuta al fatto che le canzoni contenute in questo cd sono praticamente vuote e si trascinano con un'inerzia tipica del peggiore ippopotamo affetto da stanchezza cronica. Quello che loro vorrebbero farci passare per follia e originalità è un'accozzaglia di "apparente disagio artistico" che fa tanto Avantgarde, con il risultato di dimostrarsi gratuito e ridicolo. Degli stacchi pseudo-post-proto Core si potrebbe anche fare a meno, come del resto anche dei tappeti Ambient vagamente Noise che non metterebbero paura neanche ad un bimbo di tre anni. L'originalità di questi Nufenen sta nel riuscire a mettersi in mostra per una totale e caotica confusione di idee mal concepite e mixate peggio.
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