Gli
Am Tuat sono una band olandese con all’attivo un paio di demo e che si è autoprodotta il presente debutto “
Inmotion”, promosso in Italia dalla My Kingdom Music attraverso la sub-etichetta Inferno Promotions.
La band si definisce progressive death/doom, definizione che, con i dovuto distinguo, può starci tutta. Pezzi medio lunghi, con la suite “
A Cry: The Sound Of A Tragedy” di ben 18 minuti, vocione growl, influenze variegate, non tutte azzeccate a dir per la verità.
Se qualche riff black, l’opener “
Oath Of The Sacrificed”, o pezzi che rimandano al medieval/folk, come "
Ahead Of Sadness”, ben si inseriscono nel contesto della musica suonata dagli
Am Tuat, risulta alquanto incomprensibile, e fuori luogo, un pezzo come “
Lost”, dove la band si diletta con patterns quasi da discoteca (sentire per credere!).
Il sound in genere è grezzo, soprattutto il suono delle chitarre, rendendo palese che questo è un disco autoprodotto, quindi non figlio di una produzione laccata, che avrebbe sicuramente conferito maggiore potenza e pulizia di suono, ma che, tuttavia, avrebbe privato questo disco di un fascino retrò, che ben si sposa con il songwriting e le tematiche.
Siamo sicuramente di fronte ad un buon disco e ad una buona band, la quale, mondata da alcuen ingenuità, può sicuramente regalarci in futuro delle notevoli sorprese.
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